Furlan: "Sbloccare le opere porterebbe 400mila posti di lavoro"

Furlan: "Sbloccare le opere porterebbe 400mila posti di lavoro"
(Teleborsa) - Sbloccare le opere porterebbe alla creazione di 400mila posti di lavoro e sarebbe la leva per far ripartire il Paese, altrimenti il rischio di una manovra bis...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Sbloccare le opere porterebbe alla creazione di 400mila posti di lavoro e sarebbe la leva per far ripartire il Paese, altrimenti il rischio di una manovra bis diventerà reale. Sono le preoccupazioni espresse da Annamaria Furlan a margine della presentazione del rapporto "Welfare for people" a Milano.


"Abbiamo aperto una serie di tavoli di confronti con il governo e al momento non se ne vedono i frutti, in particolare per lo sblocco delle infrastrutture", ricorda il segretario generale della Cisl che insiste sulla "centralità delle grandi e medie opere di cui il Paese ha bisogno", quelle per collegare il Sud con il Nord e quelle per collegare l'Italia al resto d'Europa. "Basterebbe sbloccare le opere per avere circa 400mila occupati in più. Bisogna uscire dal pregiudizio ed entrare nella logica di far crescere e ripartire il Paese", ha spiegato Furlan.

La ripresa diventa ancora più importanti perché "il rischio di una manovra bis è concreto. Nella prossima finanziaria avremo bisogno di recuperare le risorse che non arrivano da crescita e sviluppo: parliamo di 10-15 miliardi solo per bloccare l'aumento dell'IVA. L'unica soluzione è far ripartire lo sviluppo", insiste Furlan.

"Oggi con la crescita a zero, l'aumento del disavanzo e dello spread e un calo negli investimenti e della produzione industriale, il governo deve cambiare completamente la linea economica".

Anche sul tema della tassazione sul lavoro, secondo Furlan, non si sono visti grandi cambiamenti. "Il lavoro è troppo tassato nel nostro Paese, le buste paga e le pensioni sono tartassati dal fisco: c'è bisogno di una riforma fiscale degna di questo nome che deve prima di tutto irrobustire buste paga e pensioni".

Diverso invece il discorso sul reddito cittadinanza che per Furlan "vuole essere una risposta alla povertà in un Paese che ha 5 milioni di poveri" ma che, pur essendo "una buona cosa", non è ancora chiaro come possa diventare "una leva a favore del lavoro". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero