Food made in Italy, dall'embargo russo danni per un miliardo

Food made in Italy, dall'embargo russo danni per un miliardo
(Teleborsa) - Dall'entrata in vigore dell'embargo in Russia nel 2014 il settore agroalimentare italiano ha subìto danni per oltre un miliardo di euro. È quanto emerso dal...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
(Teleborsa) - Dall'entrata in vigore dell'embargo in Russia nel 2014 il settore agroalimentare italiano ha subìto danni per oltre un miliardo di euro. È quanto emerso dal rapporto del Centro Studi Confagricoltura sulle conseguenze economiche dell'embargo della Russia sul comparto agricolo e dell'industria alimentare.


Per il nostro Paese, le conseguenze sono state molto pesanti: lo studio ha evidenziato che nel periodo 2009- 2013, il valore delle esportazioni di prodotti agricoli e alimentari verso la Russia "era in rapida ascesa (+111%), passando dai 333 milioni di euro del 2009 (pari al 1,4% dell'export nazionale complessivo di settore) a 705 milioni di euro del 2013 (pari al 2,1%)".

Con l'entrata in vigore dell'embargo nel 2014 a seguito della crisi in Ucraina, l'esportazione di prodotti agricoli e alimentari si è ridotta a 381 ml nel 2015, risalendo a 552 milioni solo nel 2018.

Il raffronto tra il 2013 e gli anni successivi ha mostrato una perdita calcolata da Confagricoltura in circa 1.034 milioni di euro, dato, sottolinea il report, sottodimensionato, visto che tra il 2009 e il 2013 la crescita media annua dell'export agroalimentare italiano in Russia era di oltre il 20%.

Il danno potrebbe essere stato ancora più grave: lo studio evidenzia che, senza l'embargo e ipotizzando un andamento di crescita simile al precedente, le perdite potrebbero essere stimante in 2.431 milioni di euro al 2018, arrivando a toccare 3.706 milioni di euro nel 2020.

A essere più colpite sono state le Regioni del Centro-Nord con l'Emilia Romagna che ha visto nel 2018 una perdita di 67 milioni di euro rispetto al 2013; seguono Piemonte (- 42 ml) e il Veneto (- 40 ml).


A magra consolazione, il rapporto spiega che l'Italia è tra i Paesi UE quello che ha retto meglio il colpo, con una perdita di 183 milioni nel 2017 rispetto al 2013. A subire le conseguenze più gravi sono state le nazioni confinanti come Lituania (-893 ml) e Polonia (- 794 ml), seguite da Olanda (- 673 ml), Germania (- 603 ml), Danimarca (- 433 ml), Spagna (- 317 ml), Francia (- 364 ml) e Belgio (- 248 ml). Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero