Fondo sovrano norvegese perde 170 miliardi di euro in 1° semestre

Fondo sovrano norvegese perde 170 miliardi di euro in 1° semestre
(Teleborsa) - Il fondo sovrano Norvegese, il più grande al mondo per asset (oltre 1.100 miliardi di euro), ha reso il -14,4% nel primo semestre del 2022. Il valore di mercato del...

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(Teleborsa) - Il fondo sovrano Norvegese, il più grande al mondo per asset (oltre 1.100 miliardi di euro), ha reso il -14,4% nel primo semestre del 2022. Il valore di mercato del fondo è diminuito di 1.680 miliardi di corone (circa 170 miliardi di euro) a 11.657 miliardi di corone nei primi sei mesi dell'anno. Il rendimento degli investimenti azionari del fondo è stato del -17%. Il ritorno sugli investimenti nel reddito fisso è stato del -9,3 per cento, mentre gli investimenti in immobili non quotati hanno restituito il 7,1%. Il rendimento delle infrastrutture di energia rinnovabile non quotate è stato del -13,3%.


Il rendimento del fondo è stato di 1,44 punti percentuali, ovvero 156 miliardi di corone, superiore al rendimento dell'indice di riferimento.

"Il mercato è stato caratterizzato da tassi di interesse in aumento, alta inflazione e guerra in Europa. Gli investimenti in azioni sono in calo fino al 17%. I titoli tecnologici hanno registrato un andamento particolarmente negativo con un rendimento del -28%", afferma Nicolai Tangen, CEO di Norges Bank Investment Management (NBIM), il ramo della banca centrale norvegese che gestisce il fondo.

Tutti i settori hanno registrato rendimenti negativi, ad eccezione dell'energia. "Nella prima metà dell'anno, il settore energetico ha guadagnato il 13%. Abbiamo assistito a forti aumenti dei prezzi di petrolio, gas e prodotti raffinati", spiega Tangen.

La corona si è deprezzata rispetto a molte delle principali valute durante il trimestre. I movimenti valutari hanno contribuito ad aumentare il valore del fondo di 642 miliardi di corone. Nella prima metà dell'anno, l'afflusso nel fondo è stato di 356 miliardi di corone.

Al 30 giugno 2022, il 68,5% del fondo era investito in azioni, il 28,3% in reddito fisso, il 3% in immobili non quotati e lo 0,1% in infrastrutture di energia rinnovabile non quotate.

(Foto: Photo by Mark König on Unsplash ) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero