Fisco, moratoria in arrivo per gli “avvisi” di agosto e nuove semplificazioni

Fisco, moratoria in arrivo per gli “avvisi” di agosto e nuove semplificazioni
Nessuna cartella fiscale sotto l'ombrellone. Fedele alla sua strategia di semplificazione del sistema tributario, il premier Matteo Renzi blocca la macchina dei temuti avvisi...

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Nessuna cartella fiscale sotto l'ombrellone. Fedele alla sua strategia di semplificazione del sistema tributario, il premier Matteo Renzi blocca la macchina dei temuti avvisi esattoriali estivi. L'annuncio lo ha fatto il viceministro dell'Economia Luigi Casero parlando di una moratoria ad agosto in grado di congelare gli obblighi temporali a carico dei cittadini quando vengono raggiunti da una comunicazione da parte di una delle varie amministrazioni fiscali. L'idea del governo è quella di concedere un mese in più per rispondere a tutti gli avvisi recapitati nel pieno delle vacanze. «Se ad esempio l'avviso viene consegnato il 5 agosto, mentre si è in ferie, - ha esemplificato Casero - si avranno 4 settimane in più per rispondere: i termini scatteranno cioè il 5 settembre».


IL CASO DEL 2015
L'esecutivo punta così ad evitare il ripetersi degli incresciosi episodi di fine estate 2015 quando centinaia di migliaia di contribuenti infuriati, di ritorno dal mare o dalla montagna, si riversarono in massa, negli stessi giorni, presso gli uffici di Equitalia e delle Entrate di Milano, Roma e Napoli ingolfando gli sportelli. In quella circostanza, il fisco si palleggiò le responsabilità con le Poste che non avevano interrotto la corrispondenza e stavolta, a scanso di equivoci, il governo ha cercato di muoversi per tempo. Non a caso, alcuni giorni fa, l'Ad di Equitalia Ruffini ha annunciato che a Ferragosto i contribuenti non riceveranno cartelle di pagamento da parte di Equitalia né subiranno pignoramenti, fermi auto o ipoteche: è stata infatti rinnovata la tregua già inaugurata nel periodo tra Natale scorso e l'Epifania. La moratoria agostana rientra nel quadro di un nuovo pacchetto di misure attraverso il quale l'esecutivo punta a semplificare la vita a contribuenti, cittadini e piccole imprese, che lamentano di sprecare puntualmente ogni anno negli adempimenti fiscali e burocratici troppo del loro tempo.
 
LA COMPILAZIONE
L'obiettivo, ha puntualizzato ancora Casero, è quello di snellire i procedimenti, rendendoli più semplici e soprattutto più rapidi «dedicando al fisco meno tempo possibile». In questo quadro strategico sarà resa più facile e automatica la compilazione dei moduli che, riempiti una prima volta, resteranno poi a disposizione del contribuente già precompilati in alcune informazioni chiave. «Verranno abolite tutte le comunicazioni da inviare all'Agenzia delle Entrate i cui dati sono già in possesso dell'Agenzia - ha precisato il viceministro -. D'ora in poi andranno comunicate solo le variazioni». In pratica, se ad esempio per gli affitti «si è scelto di aderire al regime forfettario, oggi la scelta va comunicata ogni anno, con le semplificazioni andrà comunicata una sola volta». Tra le misure allo studio c'è anche la possibilità di ripresentare il modello F24 cartaceo in banca per i non titolari di partite Iva (novità escogitata per facilitare la vita ai pensionati) e l'invio solo via Pec (la posta elettronica certificata) delle comunicazioni fiscali alle aziende.

IL CANALE

E, sempre a proposito di Equitalia, le rate minime di pagamento, che oggi non possono essere sotto i 100 euro al mese, dovrebbero scendere a 50 euro per i debiti inferiori a 50 mila euro. Il nuovo pacchetto di semplificazioni fiscali sarà rigorosamente a costo zero, non contemplerà quindi abolizioni di tasse o ridefinizioni di perimetri impositivi, rimandati tutti alla legge di Stabilità, e dovrebbe arrivare entro fine maggio. Una delle ipotesi sarebbe quella di inserirlo nel nuovo decreto Finanza per la crescita 2.0, tra la fine del mese e l'inizio di giugno. Ma il canale legislativo più semplice sembra quella di apportare un "correttivo" alla delega fiscale. Se questa fosse la strada prescelta, infatti, basterebbe un decreto legislativo di modifica, da sottoporre alle competenti Commissioni parlamentari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero