Fiducia, Istat: in recupero a maggio per consumatori e imprese. Nielsen: stabile nel primo trimestre

Fiducia, Istat: in recupero a maggio per consumatori e imprese. Nielsen: stabile nel primo trimestre
Fiducia delle famiglie e delle imprese in recupero a maggio. E' quanto rileva l'ultima indagine dell'Istat, secondo cui si registra un miglioramento diffuso del clima,...

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Fiducia delle famiglie e delle imprese in recupero a maggio. E' quanto rileva l'ultima indagine dell'Istat, secondo cui si registra un miglioramento diffuso del clima, seppur in un contesto economico ancora caratterizzato da una notevole incertezza.


A maggio 2019 l'indice del clima di fiducia dei consumatori sale a 111,8 da 110,6, dopo tre mesi consecutivi in calo, mantenendosi comunque al di sotto dei livelli registrati nel 2018. Tutte le componenti dell'indice di fiducia dei consumatori sono in miglioramento. 

Un'evoluzione positiva si rileva anche per l'indice composito del clima di fiducia delle imprese, che aumenta a 100,2 da 98,8. Miglioramento diffuso a tutti i settori: nel settore manifatturiero l'indice passa da 100,8 a 102,0, nelle costruzioni aumenta da 141,2 a 144,3, nei servizi va da 99,1 a 99,3 e nel commercio al dettaglio sale da 101,3 a 102,6. La fiducia delle imprese sembra mostrare, nella gran parte dei settori, un miglioramento soprattutto nelle prospettive dei livelli di attività. 

Secondo l’aggiornamento al primo trimestre 2019 della Conference Board Global Consumer Confidence Survey svolta in collaborazione con Nielsen su base trimestrale nel primo trimestre del 2019 la fiducia dei consumatori italiani si stabilizza a quota 68 punti, -2 rispetto al trimestre precedente e +2 rispetto allo stesso periodo del 2018.
In lieve calo su base trimestrale la media mondiale (-1 punto, da 107 a 106) e del continente europeo (-1 punto, da 84 a 83). Stabile l’Eurozona, che vede una netta ripresa dell’indice in Francia (+8 punti, quota 72, ne aveva persi 13 durante il periodo gilets jaunes) e un calo di 6 punti in Spagna, che è ora a quota 88. Rimangono fermi rispettivamente a 104 e 98 Germania e Regno Unito.

«L'ultimo aggiornamento della Consumer Confidence Survey denota una sostanziale stabilità in tutta Europa, con l’Italia in calo fisiologico dopo le performance più che positive del 2018 – dichiara Laurent Zeller, presidente di Nielsen Italia –. Il valore che il largo consumo crea per il pil esprime la crescente centralità della domanda di benessere e servizio nei consumi quotidiani degli italiani, e si riscontra nell’andamento positivo dei fatturati della GDO, che inizia l’anno con un +2,0% su base tendenziale».

La propensione al consumo cala di -4 punti percentuali (sono quindi il 23% quanti ritengono sia il momento giusto per fare acquisti). Parallelamente sale la percentuale di quanti ritengono che il Paese sia in recessione (84%, +5pp) e diminuiscono coloro che si dichiarano positivi/ottimisti sullo stato delle proprie finanze (29%, -4pp). Infatti, una volta coperte le spese essenziali (bollette, rate del mutuo, affitti, etc.) e accantonati i risparmi, calano gli italiani che indicano preferenze d’acquisto espresse tra le voci “extra”. Abbigliamento (43%, -4pp) e viaggi (41%, +2pp) rimangono in testa alla classifica, seguiti dal divertimento fuori casa (31%, -4pp) e dai nuovi prodotti tecnologici (22%, -6pp).


L’analisi di Nielsen prende anche in considerazione le principali preoccupazioni degli italiani. In prima posizione c’è sempre il posto di lavoro (indicata dal 16% dei rispondenti, in calo di -2pp vs. trimestre precedente). Seguono le preoccupazioni per l’economia nazionale (13%, in lieve calo) e per la stabilità politica (8%, in aumento di +4pp). Si riducono le apprensioni relative a salute (7%) ma aumentano lievemente quelle legate ai debiti (8%) e all’immigrazione (6%).
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Il Messaggero