Fiat Chrysler Automobiles (Fca) ha deciso di patteggiare negli Stati Uniti, dopo essere stata accusata nel gennaio del 2016 da due concessionari statunitensi di aver fatto...
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Fca aveva immediatamente rigettato le accuse sostenendo che si trattava «nulla più che del prodotto di due dealer scontenti che non hanno adempiuto ai loro impegni in forza del contratto di concessione che hanno sottoscritto con Fca Us», la controllata americana del gruppo italo-americano. I termini dell'accordo non sono stati ancora rivelati.
Sul caso, il dipartimento di Giustizia e la Securities and Exchange Commission, l'autorità di controllo della Borsa negli Stati Uniti, aprirono un'inchiesta, che resta aperta. Nel frattempo, l'azienda aveva adottato una nuova metodologia di calcolo delle vendite con la quale nel luglio 2016 arrivò a comunicare che la lunga serie di mesi con immatricolazioni in rialzo in Usa era finita quasi tre anni prima. Prima di quell'annuncio, ricorda il Wall street journal, quella serie temporale positiva sembrava fosse durata 75 mesi ma in realtà era durata 40 mesi.
Fca ha reso noto di essere «soddisfatta» di avere raggiunto una «soluzione amichevole» nell'ambito di un'azione legale mossa nel gennaio 2016 dai due concessionari dell'Illinois e della Florida, parte del più vasto Ed Napleton Automotive Group.
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Il Messaggero