Fattura elettronica, saranno cinquanta milioni all'anno

Fattura elettronica, saranno cinquanta milioni all'anno
Presto saranno cinquanta milioni le fatture elettroniche in viaggio ogni anno. Ma in un futuro non troppo lontano, quando le aziende se le scambieranno tra di loro oltre che...

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Presto saranno cinquanta milioni le fatture elettroniche in viaggio ogni anno. Ma in un futuro non troppo lontano, quando le aziende se le scambieranno tra di loro oltre che usarle nei rapporti con la pubblica amministrazione, diventeranno 2 miliardi. I numeri danno le dimensioni di quella che si annuncia come una rivoluzione: oggi coinvolge i ministeri e gli altri enti centrali dello Stato, dal primo aprile toccherà anche Regioni e Comuni, in prospettiva rientreranno nel nuovo meccanismo tutte le imprese private, comprese quelle piccole e piccolissime, che la useranno per le transazioni tra privati, business to business.




Proprio l'imminente estensione del meccanismo agli enti locali è stata l'occasione per fare il punto della situazione, in una conferenza stampa a cui hanno partecipato i principali protagonisti della vicenda: Rossella Orlandi direttore dell'Agenzia delle Entrate, Alessandra Poggiani, direttore dell'Agenzia per l'Italia digitale, Maria Laura Prislei, dirigente della Ragioneria generale dello Stato e Cristiano Cannarsa amministratore delegato di Sogei. Padrone di casa, alla camera dei Deputati, il presidente della commissione parlamentare sull'Anagrafe tributaria Giacomo Portas.



I protagonisti dell'incontro hanno sottolineato come la fatturazione elettronica rappresenti un'ottima chance per ridurre la spesa pubblica – si parla di almeno 1-2 miliardi l'anno - per via dei risparmi diretti (sulla gestione dei documenti cartacei) e indiretti (conseguenti alle possibili riduzioni dei prezzi di beni e servizi indotte da una gestione ottimale degli acquisti). Dopo il 31 marzo ci saranno comunque delle difficoltà di avvio, soprattutto per i piccoli Comuni che come gli altri dovranno gestire l'incombenza di conservare con le modalità adeguate i documenti elettronici. L'agenzia per l'Italia digitale sta lavorando per rendere questo passaggio il più indolore possibile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero