Solo la metà degli italiani andrà in villeggiatura tra luglio e agosto e quello che troverà sarà un generalizzato aumento di prezzi e tariffe in tutto...
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Per Coldiretti, la speranza del settore è riposta sul 40% di italiani che
preferiva viaggi all'estero e che quest'anno potrebbe decidere, per
forza o convinzione, di rimanere nel Belpaese secondo l'Enit.
Una opportunità per il turismo nazionale dopo che ha perso con il
lockdown 81 milioni di presenze turistiche. L'impatto economico fra
marzo, aprile e maggio infati, conclude Coldiretti, è stato drammatico
con l'azzeramento della spesa turistica nel trimestre e una perdita
stimata in quasi 20 miliardi di euro per l'alloggio, la ristorazione,
il trasporto e lo shopping.
Con l'apertura degli spostamenti tra Regioni il 3 giugno, scatta il via libera a 7 milioni di italiani che scelgono il mese di giugno per andare in vacanza che quest'anno per la
quasi totalità sarà Made in Italy, anche per i vincoli posti alle
frontiere da molte mete tradizionali come la Grecia.
Alle spalle, spiega sempre Coldiretti, ci sono numeri drammatici. Ammontano a 31 milioni le presenze turistiche italiane e straniere perse a maggio per effetto dell'emergenza coronavirus che ha praticamente azzerato i flussi dei viaggiatori come pesanti effetti sull'economia. È quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat dalla quale si evidenzia che senza l'attesa riapertura tra regioni e alle frontiere il commercio non riparte come evidenziano anche i dati di Confcommercio.
«L'impatto economico a maggio è stato infatti drammatico - commenta l'organizzine agricola - con l'azzeramento della spesa turistica e una perdita stimata dalla Coldiretti in quasi 8 miliardi di euro per l'alloggio, la ristorazione, il trasporto e lo shopping che ha colpitobar, ristoranti e negozi». «A pagare il conto più salato è l'alimentare con il cibo che - sottolinea la Coldiretti - è diventato la voce principale del budget delle famiglie in vacanza in Italia con circa 1/3 della spesa di italiani e stranieri destinato alla tavola per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche per cibo di strada o specialità enogastronomiche». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero