Farmaceutica, Aleotti: "Settore sia traino della ripresa"

Farmaceutica, Aleotti: "Settore sia traino della ripresa"
(Teleborsa) - "Il Paese deve fare una riflessione sull'importanza strategica di alcuni beni che andrebbero paragonati a quelli della difesa, per i quali non ci si focalizza sul...

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(Teleborsa) - "Il Paese deve fare una riflessione sull'importanza strategica di alcuni beni che andrebbero paragonati a quelli della difesa, per i quali non ci si focalizza sul centesimo di risparmio, ma sulla qualità e sulla necessità di avere produzioni localizzate in Italia". È quanto ha affermato in un'intervista a Formiche.net Lucia Aleotti, azionista e membro del board di Menarini.


"Gli investimenti in sanità, soprattutto in alcuni comparti come la farmaceutica, – ha sottolineati Aleotti – hanno un effetto trainante straordinario su altri settori, in maniera diretta, indiretta, sull'indotto e sull'attrattività di ulteriori investimenti. E non è una cosa che possiamo trascurare". Secondo Aleotti vanno fatte delle riflessioni "in merito alla carenza di strumentazioni che abbiamo subito in Italia a causa delle produzioni ormai stabilmente localizzate all'estero. Non si può – ha aggiunto – non pensare a quanti pazienti si sarebbero potuti salvare con una maggiore disponibilità di respiratori o mascherine. Le aziende del farmaceutico stanno cercando di rilocalizzare anche la produzione di diversi principi attivi su suolo nazionale, scegliendo, come ha fatto Menarini, di localizzare i propri stabilimenti in Italia".

A proposito dei prezzi dei farmaci, Aleotti ha tenuto a sottolineare che in Italia si hanno i prezzi più bassi d'Europa. "La maggior parte dei prodotti fabbricati in stabilimenti italiani hanno prezzi al ricavo di pochi euro" ha spiegato. Dal Covid, secondo Aleotti, l'Italia può imparare un'importante lezione. "L'epidemia – ha affermato – ci ha dimostrato che bisogna fare un ragionamento strategico tendendo nel Paese strutture industriali indispensabili".


In merito all'incertezza del diritto e alla burocratizzazione che affliggono il Paese, Aleotti ha infine concluso: "L'Italia deve andare avanti, deve liberarsi di tutti questi veti, codici e codicilli che bloccano l'operosità del Paese. È difficile lavorare bene in questa giungla soffocante di norme che porta inevitabilmente alla paralisi, da cui dobbiamo uscire facendo sì che chi fa non falla. Deve diventare questo il motto del Paese". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero