(Teleborsa) - Crescono le differenze sociali fra le famiglie italiane, a scapito di quelle fragili che sono sempre più numerose, anche se la tendenza a rivedere le spese ed...
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Un aumento a danno della categoria dei "convalescenti", cioè coloro che hanno recuperato potere d'acquisto, scesi dal 14% al 9%, mentre resta abbastanza stabile quella dei "cauti", che passa dal 52% al 54%. I nuclei "stabili", che non hanno affrontato insicurezza finanziaria e hanno mantenuto invariate le abitudini di acquisto, perdono 2 punti percentuali passando dal 18% al 16% e ben 3 punti gli "antifragili", che hanno risparmiato denaro ed ora si sentono più sicuri, che scendendo dal 7% al 4%.
In questa situazione, il 96% degli italiani dichiara che rivedrà le proprie priorità di spesa. Oggi anche le famiglie patrimonialmente stabili stanno vedendo minate le proprie certezze e le loro sicurezze, e in pochi mesi si sono persi 20 punti di fiducia.
Nel largo consumo l'inflazione è al 4,8%, ma i consumatori hanno risposto applicando delle strategie di autodifesa modificando il mix dei prodotti nel loro carrello, riducendo così l'inflazione reale al 2,6%. Inoltre i consumatori hanno diversificato anche il canale di acquisto, che diventa sempre più ibrido (7 insegne diverse in un anno e anche nuovi canali): crescono l'eCommerce e il discount, evidenziando la necessità di convenienza e di comodità. In particolare il discount raggiunge il 20% del valore del mercato del largo consumo. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero