(Teleborsa) - Atteso a giorni l'intervento del ministero della Salute che dovrà correggere una vera e proprio "falla" del Green Pass: allo stato, infatti, la positività di un...
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Non è mai entrato in funzione, infatti, il meccanismo automatico di revoca del Green Pass a fronte di un tampone positivo perché la piattaforma del ministero della Salute in cui vengono registrati i tamponi positivi non "comunica" con quella dei Green Pass. Questo significa che se una persona vaccinata scopre in un secondo momento di essere positiva il referto del tampone non provoca la sospensione della certificazione verde.
"I nostri uffici stanno lavorando a un meccanismo di revoca automatico", fanno sapere dal ministero della Salute ricordando che chi contrae il Covid è tenuto per legge a rispettare l'isolamento obbligatorio fino alla negativizzazione o comunque per 21 giorni se si è senza sintomi ( previste sanzioni per chi, positivo, esca dall'isolamento e provi ad usare il Green pass). Insomma, fino ad oggi ci si è affidati al buon senso dei cittadini, mossa decisamente rischiosa. Per questo, si lavora a un nuovo decreto che prima dovrà passare sotto la lente del Garante della privacy.
Più in generale, sono tanti a spingere affinchè il problema sia affrontato a livello europeo, fronte sul quale il dicastero guidato da Roberto Speranza si è già attivato: si punta ad un sistema di revoca a livello europeo che di certo renderebbe decisamente più difficile la vita a chi ha l'intenzione di usare il certificato verde fuori dal perimetro della legalità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero