Facebook: siglato l'atto costitutivo della libra nonostante la fuga dei principali partners

Facebook: siglato l'atto costitutivo della libra nonostante la fuga dei principali partners
Facebook non si arrende e va avanti con la libra, la valuta digitale che dovrebbe entrare in circolazione nel 2020. Il social network ha siglato l'atto costitutivo con i...

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Facebook non si arrende e va avanti con la libra, la valuta digitale che dovrebbe entrare in circolazione nel 2020. Il social network ha siglato l'atto costitutivo con i 21 membri rimasti. Nonostante la criptovaluta di Facebook sia stata bocciata da Paypal, eBay, Visa, Mastercard, Stripe, Mercado Pago e per ultima da Booking Holdings Mark Zuckerberg continua con il suo progetto.  L'addio di Booking è arrivato ieri dopo che il Financial Stability Board, in una lettera ai ministri delle finanze del G20, ha messo in guardia sui rischi legati alle valute digitali e sulla necessità di colmare i vuoti di regolamentazione in materia. 


Un "creatura", quella del fondatore di Facebook, che è stata molto criticata fin dall'inizio e che ha trovato delle forti opposizioni da parte di senatori statunitensi. Nonostante ciò a Ginevra si è tenuto il meeting, previsto per la giornata del 15 ottobre, con i partner rimasti tra cui Uber, Lift, Vodafone, Iliad, Spotify, Coinbase e alcune società di venture capital che hanno firmato l'atto di nascita. 


I rappresentanti di queste realtà - si legge in una nota  - sono diventati membri iniziali del Libra Council, che si occuperà della governance della Libra Association,  il consorzio che si occuperà della criptovaluta.  Fanno sapere, inoltre, che hanno avuto manifestazioni d'interesse da parte di 1.500 realtà, 180 di queste rispondono ai criteri preliminari per entrare nel progetto.

Il Libra Council, spiega la nota del consorzio, ha anche nominato un consiglio di amministrazione, di cui fanno
parte cinque membri: Matthew Davie (Kiva Microfunds); Patrick Ellis (PayU); Katie Haun (Andreessen Horowitz); Wences Casares (Xapo Holdings) e David Marcus, ex presidente di PayPal a capo di Messenger e di Calibra, la sussidiaria di Facebook che si occupa della valuta. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero