Ex Ilva, via dai cantieri 145 ditte appalto: pressing Sindacati su Governo

Ex Ilva, via dai cantieri 145 ditte appalto: pressing Sindacati su Governo
(Teleborsa) - Entro oggi 145 ditte dell'appalto ex Ilva dovranno liberare i cantieri all'interno dello stabilimento siderurgico di Taranto su disposizione dell'azienda che lega la...

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(Teleborsa) - Entro oggi 145 ditte dell'appalto ex Ilva dovranno liberare i cantieri all'interno dello stabilimento siderurgico di Taranto su disposizione dell'azienda che lega la decisione a "sopraggiunte e superiori circostanze". Decorso "tale termine - ha spiegato Acciaierie d'Italia nella lettera alle aziende - sarà inibito ogni accesso in stabilimento".


Secondo i sindacati la mossa avrà ripercussioni pesantissime sotto il punto di vista occupazionale. Potrebbero essere oltre 2mila i lavoratori collocati in cassa integrazione, secondo le prime stime ma in attesa di capire quali aziende saranno interessate dallo stop, è evidente che i riflessi saranno su larga scala: manutenzioni, sostituzioni, ma anche ricambi e impiantistica, solo per citare alcune attività che l'ex Ilva affida in appalto.

La sospensione potrebbe essere riconducibile alla crisi di liquidità più volte esplicitata dall'Ad, Lucia Morselli, ma i sindacati sono convinti che l'azienda sia ricorsa al blocco delle imprese per esercitare pressioni sul Governo in relazione all'utilizzo del miliardo di euro affidato ad Invitalia, partner pubblico di ArcelorMittal nella compagine societaria, e inserito nel Dl Aiuti. La società ha precisato che sono sospese "le attività oggetto degli ordini, nella rispettiva interezza, prevedibilmente fino al 16 gennaio 2023, oppure fino all'anteriore data prevista dagli ordini quale termine di consegna".


Questa mattina le organizzazioni sindacali confederali e di categoria dei metalmeccanici, multiservizi, edili e trasporti si confronteranno con i parlamentari ionici neo eletti nell'ambito di un incontro nella sala Resta della Cittadella delle imprese che era stato già programmato prima delle determinazioni dell'azienda sull'indotto. Sono stati invitati i deputati Vito De Palma (Forza Italia), Dario Iaia (Fratelli d'Italia), Giovanni Maiorano (Fratelli d'Italia) e Ubaldo Pagano (PD) e il senatore Mario Turco (M5S). In mancanza di una convocazione da parte del governo e di risposte concrete gli stessi sindacati si dicono pronti alla mobilitazione Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero