(Teleborsa) - A gennaio, l'attività economica dell'eurozona ha indicato un'accelerazione del tasso di contrazione, con le aziende che hanno continuato a faticare a causa...
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Da 49,1 punti a dicembre, l'Indice PMI Flash IHS Markit Composito dell'Eurozona di gennaio è sceso a 47,5, indicando il terzo calo mensile consecutivo dell'attività e il peggiore declino da novembre. Tuttavia, negli ultimi tre mesi il PMI è rimasto superiore rispetto alla scorsa primavera, durante i primi mesi della pandemia, e ciò suggerisce che l'impatto economico della seconda ondata di contagi è stato finora di gran lunga inferiore rispetto a quello della prima.
Il peggioramento della prestazione economica di gennaio ha coinvolto tutta l'area dell'eurozona, ma con qualche differenza. In Germania, la crescita dell'attività è scesa ai valori minimi dalla ripresa iniziata lo scorso luglio, ma alla sostenuta espansione si è contrapposta la maggiore contrazione della produzione francese e del resto dell'eurozona. Il PMI flash Composito della Francia, da 49,5 di dicembre è sceso a 47 punti, mentre l'indice tedesco è solo scivolato da 52 a 50,8.
Complessivamente, il resto dell'eurozona ha indicato un tasso di contrazione anche più severo di quello francese, registrando il sesto calo mensile consecutivo della produzione con un indice che da 46,1 è sceso a 44,7. Tuttavia, come per la Francia, il declino è stato meno duro di novembre.
Allo stesso tempo, l'ulteriore deterioramento dell'attività del settore terziario, in calo a gennaio per il quinto mese consecutivo, è stato comunemente collegato all'inasprimento delle restrizioni dovute al Covid-19. Livelli di contrazione maggiori della produzione terziaria sono stati registrati in Germania, Francia e nel resto dell'eurozona, causando un'accelerazione del tasso di contrazione complessivo. Il flusso dei nuovi ordini del settore dei servizi è diminuito per il sesto mese consecutivo, contraendosi peraltro ad un tasso più rapido di dicembre. Nel terziario, tuttavia, gli ultimi cali dei nuovi ordini e dell'attività sono stati meno forti di quelli avutisi a novembre e nei mesi tra marzo e maggio.
A gennaio, si è anche registrato l'undicesima contrazione mensile consecutiva dell'occupazione. I modesti incrementi dei posti di lavoro avutisi in Francia e Germania hanno però contribuito a rallentare il tasso di declino generale, che a sua volta ha registrato il valore più basso dall'inizio della pandemia. Ancora una volta è stata riportato un calo moderato degli organici in entrambi i settori
manifatturiero e terziario.
"Con l'intensificarsi delle restrizioni anti Covid-19 che a gennaio stanno indebolendo sempre più le aziende, una doppia recessione sembra sempre più inevitabile - ha dichiarato Chris Williamson, Chief Business Economist presso IHS Markit commentando i dati PMI Flash -. La produzione è diminuita ad un tasso maggiore per via del peggioramento delle condizioni del settore dei servizi e
dell'indebolimento del manifatturiero che ha indicato la crescita minore degli ultimi sette mesi di ripresa. I dati dell'indagine giungono quindi a completare la visione di un'eurozona che osserverà un debole inizio del 2021, ma che l'economia recupererà di nuovo vigore non appena la distribuzione del vaccino accelererà il passo". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero