EssilorLuxottica, lo scontro tra Del Vecchio e i francesi non si placa

EssilorLuxottica, lo scontro tra Del Vecchio e i francesi non si placa
E' guerra fra Leonardo Del Vecchio e i soci francesi di EssilorLuxottica, il colosso nato nell'ottobre dell'anno scorso anno fra Luxottica, controllata dalla...

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E' guerra fra Leonardo Del Vecchio e i soci francesi di EssilorLuxottica, il colosso nato nell'ottobre dell'anno scorso anno fra Luxottica, controllata dalla holding Delfin (la cassaforte lussemburghese della famiglia Del Vecchio che aveva il controllo del 62% di Luxottica) e la società francese leader nella fabbricazione delle lenti Essilor. Il nuovo colosso, con 140mila dipendenti, ha debuttato alla borsa di Parigi nel novembre scorso, ma le tensioni fra Del Vecchio e i soci francesi capitanati dal vicepresidente esecutivo di Hubert Sagnierés sono scoppiate quasi subito.


La bomba è esplosa quando in una nota la cassaforte di Del Vecchio, Delfin che possiede il 32% del colosso, ha accusato i francesi di aver violato gli accordi sulla governance, dichiarando di aver impedito al socio italiano di esercitare i suoi diritti e minacciando quindi azioni legali per tutelare il proprio interesse e quello degli altri azionisti.

La risposta non si è fatta attendere dallo stesso Sagnierès che ha parlato di «accuse false e menzogniere» che riflettono il tentativo di prendere il controllo del nuovo gruppo. Non solo ma il francese, accusa direttamente Del Vecchio di cospirare sotto sotto spingendo il suo delfino Francesco Milleri per il ruolo di direttore generale del gruppo. E punta il dito contro Delfin che agirebbe a suo dire contro l'interesse dell'azienda, danneggiando la società e l'insieme dei suoi azionisti.

Del Vecchio in una intervista si è lamentato dei comportamenti di Sagnières. «Pensavo che Hubert Sagnières - ha detto - apprezzasse la mia esperienza e il rispetto che ho per tutti e per la Francia. In due anni non ho mai fatto uno strappo, lui non può dire il contrario. E' stato tutto complicato con Sagnières fin dall'inizio perché non accetta visione diversa dalla sua».

E' una lotta tra personalità ma lo scontro è di potere. «lavoro pacificamente e positivamente con i soci francesi di Foncière des Régions», ha detto ancora  l'imprenditore italiano, «pero che il patto anche con Essilor alla lunga funzioni poichè le due società vanno bene dal punto di vista operativo. C'è un problema di governance, niente di più».


Intanto dopo il crollo di giovedì (-6,55%), oggi i titoli hanno tentato un recupero, chiudendo poi con un -0,16% a 97,96 euro.

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Il Messaggero