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Barbara, Eleonora e Luigi Berlusconi, figli di Silvio nati dal secondo matrimonio con Miriam Bartolini, più nota come Veronica Lario, hanno beneficiato di un rapporto fluido con le banche, frutto della credibilità di famiglia, per realizzare lo scorso anno il riassetto della partecipazione in Fininvest. Essi hanno il 31,3% a testa di H14, una delle sette scatole con cui la dinastia di Arcore controlla Fininvest e attraverso questa, MFE, Mediolanum e Mondadori. Come è noto Holdin g Italiana Prima, Seconda, Terza e Ottava fanno capo allo scomparso fondatore del gruppo: le quattro holding hanno il 61,2% della Fininvest e la destinazione delle quattro società prevista nel testamento che sarà aperto quasi certamente la prossima settimana, dovrebbe cristallizzare il nuovo assetto del gruppo con la previsione di stabilità e il riconoscimento della leadership di Marina e Pier Silvio.
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Berlusconi, cosa è H14
H14 è nata il 29 giugno 2022 quando l’assemblea straordinaria ha dato l’ok a un restyling societario e finanziario, attraverso la scissione proporzionale di asset per un valore patrimoniale di 340,3 milioni di valore, da Holding Italiana Quattordici che aveva esposizioni per 146,4 milioni tra le quali, 143 milioni con le grandi banche italiane ed estere, il residuo nei confronti di fornitori, debiti verso l’erario, dipendenti.
Lo sdoppiamento societario fra Holding Quattordicesima e H14 che avranno lo stesso azionariato visto appunto che è proporzionale, è stata favorita anche da un conto deposito vincolato aperto dalla nuova società presso Intesa Sanpaolo «per l’attuazione in via anticipata della scissione», come si legge nelle carte riservate della banca milanese del 9 settembre 2022, in possesso del Messaggero.it.
Il contratto con con Goldman Sachs International
Nella documentazione compare anche il contratto di finanziamento con Goldman Sachs International di 10 milioni del 2 settembre 2022 firmato da Carlo Sammartano.
In data 22 luglio 2022 con Deutsche Bank i tre fratelli azionisti di H14 sottoscrissero un Contratto di Apertura Credito, «ai sensi del quale DB ha concesso alla Società un apertura di credito in conto corrente a tempo indeterminato per non consumatori, di importo complessivo massimo, alla data odierna, pari a euro 55 milioni». Dalla documentazione si evince che «in data 19 giugno 2018, a garanzia delle obbligazioni monetarie rivenienti dal Contratto di Apertura Credito, la Società e DB hanno sottoscritto un atto di pegno avente ad oggetto una garanzia pignoratizia su taluni titoli». A seguito della scissione di H14, la banca tedesca autorizza che «i titoli oggetto dell’Atto di Pegno, il Conto Corrente e il Contratto di Apertura di Credito vengano integralmente trasferiti in capo alla Società Beneficiaria».
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Il Messaggero