Epm, a caccia di sprechi per edifici green e città più smart

Il gruppo imprenditoriale di Napoli conta 2mila dipendenti in Italia. Il fatturato supera i 100 milioni di euro

Epm, a caccia di sprechi per edifici green e città più smart
Era tra le prime trenta pmi con cui Borsa Italiana aveva dato vita ad Elite, il programma internazionale per supportare le aziende ad alto potenziale nella realizzazione dei loro...

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Era tra le prime trenta pmi con cui Borsa Italiana aveva dato vita ad Elite, il programma internazionale per supportare le aziende ad alto potenziale nella realizzazione dei loro progetti di crescita e nell’accesso ai capitali.

Oggi EPM è un gruppo imprenditoriale che conta oltre 2mila dipendenti in Italia, con un fatturato complessivo 2022 superiore ai 100 milioni di euro ed è ormai una realtà consolidata nel settore del facility ed energy management: «Un mondo che sta evolvendo e diventando un attore chiave per le politiche di sostenibilità da un lato e di efficientamento dall’altro» dice Carmine Esposito, consigliere delegato della società che ha la sua sede operativa a Napoli. E aggiunge: «La crescita di EPM è legata a due scelte: la sostenibilità come fattore distintivo del modello di business e parallelamente la capacità di allineare l’offerta all’evoluzione in atto nel facility management». Esposito, che è anche presidente nazionale di FNIP, l’associazione di categoria di Confcommercio, ricorda che «la nostra è una macrofiliera della gestione e valorizzazione dei patrimoni immobiliari e urbani, che poi si è arricchita con l’ingresso nel settore dell’efficienza energetica sia in termini di produzione (con un impianto idroelettrico attivo e altri quattro in fase di autorizzazione) sia di risparmio energetico».

Non a caso EPM fattura attualmente 40 milioni e impiega mille dipendenti nei servizi di sanificazione, igienico-sanitari, manutenzione e in tutta la filiera di attività collegate alla cura degli edifici e dei loro occupanti (ospedali, scuole, fabbriche, uffici, palazzi pubblici e privati). Ma l’azienda è anche Esco (Energy service company) e affianca le aziende clienti nella gestione degli edifici per identificare sprechi, implementare misure per migliorare l’impatto ambientale (come l’installazione di impianti fotovoltaici e termici, coibentazioni, interventi sugli infissi e corpi illuminanti). «Il nostro obiettivo- spiega Esposito - è far conseguire e condividere con il cliente importanti benefici economici» (con il taglio delle bollette elettriche fino al 30% e con il riconoscimento delle agevolazioni previste dal Gestore dei servizi energetici). Prossima fermata: i servizi integrati per le smart cities. «Possiamo aiutare gli amministratori pubblici a rigenerare e rendere più sostenibile l’ambiente urbano, a partire dall’illuminazione e riqualificazione degli edifici». Nel frattempo, c’è grande attenzione anche al sociale con il sostegno alla “Compagnia dei Figliuoli”, organizzazione nata per dare parità di accesso ad un’istruzione dagli standard elevati che ha rilanciato a Napoli, insieme ad altre aziende e privati, le scuole “Il Nuovo Bianchi”, dal 2019, e l’Istituto Scuole Pie e ha altresì promosso il progetto STEM4SUD, con l’obiettivo di preparare le giovani generazioni a cogliere le opportunità dell’innovazione tecnologica e della transizione ecologica.

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Il Messaggero