(Teleborsa) - ENI e Commonwealth Fusion Systems (CFS), società nata come spin-out del Massachusetts Institute of Technology, hanno sottoscritto un accordo che permetterà a ENI...
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CFS è stata costituita da un gruppo di ex ricercatori e scienziati del MIT che da anni è impegnato nelle ricerche sulla fisica del plasma e sulla fusione. ENI acquisirà una quota rilevante nella società a fronte di un investimento iniziale di 50 milioni di dollari. Il Gruppo del cane a sei zampe entrerà a far parte del Consiglio di Amministrazione e potrà dare il proprio contributo anche in termini di risorse e know how industriale.
Le attività previste con CFS si articolano in tre fasi: la prima prevede lo sviluppo di magneti a superconduttori ad alta temperatura, la seconda la realizzazione di un reattore sperimentale, la terza e ultima la costruzione ed esercizio del primo impianto industriale che possa garantire una produzione continuativa e remunerativa di energia da fusione.
L'ingresso di Eni nella CFS sarà perfezionato entro il secondo trimestre del 2018.
Contestualmente, Eni ha sottoscritto un accordo con MIT che consentirà alla società di svolgere congiuntamente programmi di ricerca sulla fisica del plasma, sulle tecnologie dei reattori a fusione, e sulle tecnologie degli elettromagneti di nuova generazione.
Gli accordi si inquadrano nella strategia di decarbonizzazione di ENI e rappresentano la volontà di rafforzare le partnership di ricerca nel settore energetico, grazie anche allo sviluppo di tecnologie per rispondere ai crescenti fabbisogni energetici con soluzioni sostenibili in termini ambientali ed economici.
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Il Messaggero