Eni, al via l'applicazione industriale software Echelon

Eni, al via l'applicazione industriale software Echelon
Eni continua il suo impegno nella trasformazione digitale. Il cane a sei zampe ha annunciato l'applicazione a livello ...

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Eni continua il suo impegno nella trasformazione digitale. Il cane a sei zampe ha annunciato l'applicazione a livello

industriale di Echelon, un simulatore dinamico avanzato di giacimento per l'ottimizzazione del monitoraggio, sviluppo e produzione di giacimenti di petrolio e gas.

«Il software Echelon permette di condurre migliaia di simulazioni di giacimento in parallelo in tempi estremamente brevi, permettendo di velocizzare ulteriormente il time-to-market. Questa tecnologia supporterà Eni nella gestione dell'incertezza interpretativa migliorando la comprensione del comportamento dei giacimenti agendo a supporto delle decisioni aziendali e, assieme al recente potenziamento dell'infrastruttura di supercalcolo con la realizzazione di HPC5, che da inizio 2020 metterà a disposizione di Eni una potenza di picco totale pari a 70 Petaflops, conferma l'avanzamento del processo di digitalizzazione aziendale», spiega l'azienda in una nota. 

Eni, nell'ambito del programma di trasformazione digitale, aveva firmato un accordo strategico nel 2018 con Stone Ridge Technology (SRT) per lo sviluppo congiunto e l'industrializzazione di Echelon, il primo simulatore dinamico di
giacimento progettato e sviluppato per utilizzare al massimo potenziale la tecnologia General-purpose computing ad elevate prestazioni su unità di elaborazione grafica (GP-GPUs). 

«Echelon, in grado di sfruttare appieno la potenza di calcolo GP-GPUs, vanta tempi di elaborazione ridotti di 5 volte rispetto ad altri simulatori di giacimento commerciali, garantendo la stessa accuratezza. Eni continuerà ad applicare Echelon sugli asset aziendali strategici nel corso del 2020 e, in collaborazione con SRT, ha pianificato il lancio a livello industriale del simulatore composizionale nel secondo trimestre del 2020», conclude la nota.  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero