Eni annuncia di avere installato e avviato con successo l'unità di produzione Inertial Sea Wave Energy Converter (ISWEC), Si tratta, spiega il colosso dell'energia,...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Eni riferisce ancora che l'impianto ha raggiunto un picco di potenza superiore a 51 kW, ovvero il 103% della sua capacità nominale. «Questa tecnologia risulta idonea per l'alimentazione di asset offshore di medie e grandi dimensioni e, in futuro, consentirà a Eni di convertire piattaforme offshore mature in hub per la generazione di energia rinnovabile» sottolinea la multinazionale italiana. Le onde, sottolinea ancora Eni, «sono la più grande fonte rinnovabile inutilizzata al mondo, con densità energetica estremamente elevata, alta prevedibilità e bassa variabilità, e rappresentano, quindi, una fonte di energia molto promettente per il futuro e adatta alla decarbonizzazione dei processi offshore». L'impegno di Eni nella ricerca di energia da fonti rinnovabili, lavorando in maniera sinergica con il Politecnico di Torino (PoliTO) e lo spin-off Wave for Energy S.r.l. con un esempio virtuoso di open innovation, «ha portato all'individuazione dell'elevato potenziale derivante dal moto ondoso, riconoscendolo quale principale risorsa rinnovabile energetica non sfruttata a livello globale. La potenza disponibile dalle onde è applicabile a contesti off-grid e allo stesso tempo complementare ad altre fonti rinnovabili, per la realizzazione di un sistema energetico resiliente con zero emissioni». Questo progetto rappresenta per Eni «un ulteriore esempio concreto di integrazione tra il mondo accademico e l'impresa». Eni assicura infine che continua «a valorizzare gli accordi di collaborazione in essere con le principali università italiane per accelerare lo sviluppo industriale di tecnologie innovative, potenziando e supportando il tessuto industriale nazionale». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero