Energia, Tech, sicurezza: l'intreccio di rapporti Italia-Israele

Da Intesa Sp a Enel a Ferrero

Energia, Tech, sicurezza: l'intreccio di rapporti Italia-Israele
Tre voli giornalieri Roma-Tel Aviv (sospesi dopo l’attacco di Hamas su Israele) di Ita. Iniziative di venture capital internazionale del gruppo Intesa Sanpaolo che...

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Tre voli giornalieri Roma-Tel Aviv (sospesi dopo l’attacco di Hamas su Israele) di Ita. Iniziative di venture capital internazionale del gruppo Intesa Sanpaolo che riguardano anche la cybersecurity di ultima generazione: Neva sgr ha investito in Coretigo per la rivoluzione wireless dell’industria 4. Ferrero vende la Nutella, Kinder, Estathé, Tic Tac presso l’Azrieli Holon Business Center della capitale. Enel è presente nell’ecosistema con il suo Innovation Hub, che lavora con startup locali, anche attraverso iniziative settoriali: il FinSec Lab, ubicato in Beer-Sheva e dedicato a fintech e cybersecurity; l’Infralab di Haifa, dedicato a infrastrutture e costruzioni smart: finora, l’hub e i due lab hanno visionato circa 1.500 startup, 55 delle quali sono state coinvolte in progetti di innovazione. Inoltre Enel collabora con startup israeliane in progetti comuni su tutte le sue operazioni, da cybersecurity, fintech, manutenzione preventiva e automazione fino alla generazione di energia verde e alla mobilità elettrica.

L’Israele è il 36° mercato di destinazione per l’export italiano e il 6° nell’Area Medio Oriente e Nord Africa. Nel 2022 l’export del Made in Italy verso la Terra Promessa ha raggiunto quota 3,4% pari a 1,2 miliardi segnando una crescita del 14,8% rispetto all’anno precedente e confermando il risultato eccezionale del 2021 (+25,9%) di recupero post pandemico. Il Made in Italy è al secondo posto delle importazioni di Israele, alle spalle della Germania (5,4%) e davanti a Francia (2%) e Spagna (1,9%). 
I primi mesi del 2023 confermano i volumi dello scorso anno, con un export a giugno stabile rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (quota 1,8 miliardi di euro, +1%).
Ecco le altre aziende italiane che operano nel paese mediorientale. Edison possiede EastMed-Poseidon per il transito di 10 miliardi di mc in Italia. L’Impresa Pizzarotti è impegnata nella costruzione del cavalcavia principale chiamato ‘’Ponte Motza’’. Rina consulting è coinvolta nel progetto di rinnovo del trasporto pubblico a Tel Aviv. Sicim spa, leader mondiale dell’approvvigionamento e costruzione nel settore oil&gas, sta realizzando infrastrutture e gasdotti. Stm produce computer e prodotti di elettronica e ottica; apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi. Telit Wireless è impegnata nelle soluzioni tecnologiche avanzate in campo trasporti e telecomunicazioni. TI Sparkle è attiva nei servizi di informazione e comunicazione. Infine intrattengono rapporti con Israele Santoni, macchine strumentali; Cimolai, grandi opere; Linea Marmo e Leonardo, tramite Drs che si è delistata dalla Borsa di Tel Aviv a seguito della fusione con Rada.

Anche l’import italiano di prodotti israeliani è cresciuto nel 2022 (+36,7% rispetto al 2021). Importiamo principalmente prodotti chimici, mezzi di trasporto, gomma e plastica. Qui va segnalato un rallentamento nella crescita, a giugno 2023 le nostre importazioni segnano un -10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero