(Teleborsa) - Con il lancio di un questionario online, entra nella fase operativa l'indagine ENEA su telelavoro e smart working nella Pubblica Amministrazione (PA). L'obiettivo è...
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Finora l'indagine ha raggiunto oltre 3.500 tra telelavoratori e smart worker dipendenti di amministrazioni pubbliche del Nord e del Centro, tra le quali il Comune di Genova e la Regione Liguria, che hanno gestito le difficoltà di spostamento dei lavoratori dopo il crollo del ponte Morandi ricorrendo anche al lavoro a distanza.
Ora l'obiettivo è di coinvolgere anche le Pubbliche Amministrazioni del Sud e delle Isole, dove è meno diffuso il ricorso al lavoro a distanza. Alle amministrazioni che aderiranno all'indagine, ENEA fornirà una stima dei chilometri, dei consumi e delle emissioni evitate grazie al telelavoro e allo smart working, per valutare il proprio contributo alla riduzione dell'impatto sull'ambiente.
"Basterebbe anche un solo giorno a settimana di smart working per i tre quarti dei lavoratori pubblici e privati che utilizzano l'automobile per ridurre del 20% il numero di km percorsi in un anno - spiega Marina Penna dell'Unità Studi, Valutazioni e Analisi di ENEA - . In questo modo si otterrebbe un risparmio di circa 950 tonnellate di combustibile, oltre a una riduzione di oltre 2,8 milioni di tonnellate di CO2, di 550 tonnellate di polveri sottili e di 8mila tonnellate di ossidi di azoto, con un significativo impatto positivo sulla salute della popolazione". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero