Educazione finanziaria, dall'OCSE le raccomandazioni per i Paesi

Educazione finanziaria, dall'OCSE le raccomandazioni per i Paesi
(Teleborsa) - "Una strategia nazionale per un approccio duraturo e coordinato in materia di alfabetizzazione finanziaria". È quanto raccomanda sul tema OCSE in un documento...

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(Teleborsa) - "Una strategia nazionale per un approccio duraturo e coordinato in materia di alfabetizzazione finanziaria". È quanto raccomanda sul tema OCSE in un documento indirizzato a tutti i Paesi aderenti.


L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico definisce l'alfabetizzazione finanziaria come "l'insieme di consapevolezza, conoscenze, competenze, atteggiamenti e comportamenti in materia finanziaria, necessari alla realizzazione di decisioni finanziarie valide al raggiungimento del benessere finanziario individuale", ed indica strada e passaggi da seguire.

Nella raccomandazione, OCSE specifica che i Paesi dovranno così adottare un approccio che riconosca l'importanza dell'alfabetizzazione finanziaria, eventualmente anche attraverso normative, ne definisca la portata e sia coerente con altre strategie che promuovono la prosperità economica e sociale, tra cui quelle per l'inclusione finanziaria e la tutela finanziaria dei consumatori. Sarà poi necessario prevedere la collaborazione con i soggetti competenti e la nomina di un leader o di un entità/comitato di coordinamento a livello nazionale (che nel caso dell'Italia esiste già con il Comitato presieduto da Anna Maria Lusardi) e definire una tabella di marcia per il raggiungimento di obiettivi che preveda anche fasi di monitoraggio e di valutazione per determinare i progressi compiuti.


L'Organizzazione mette in evidenza alcuni gruppi e categorie sulle quali concentrare l'attenzione: giovani per aiutarli ad affrontare le sfide finanziarie caratteristiche della loro epoca; le donne, integrando l'alfabetizzazione finanziaria nelle politiche per la parità di genere in materia finanziaria; PMI, per favorire l'accesso ai finanziamenti, la crescita e la sostenibilità delle attività; migranti e rifugiati, per facilitare le decisioni finanziarie degli immigrati nei paesi ospitanti e la gestione delle rimesse; gli anziani, poiché possono essere particolarmente soggetti a particolari tipi di frodi, ad usare meno prodotti e servizi nuovi e innovativi, comprese le tecnologie digitali, subire un rischio particolare in materia di isolamento sociale e fisico e di degenerazione cognitiva.

(Foto: © gilc | 123RF) Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero