(Teleborsa) - Cresce a ritmi serrati la performance delle e-commerce mondiali per il 2019. A fine anno si stima di arrivare ad...
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A fine anno si stima di arrivare ad un valore di 3.000 miliardi di euro, con una crescita del 20% rispetto al 2018, a fronte di oltre 2 miliardi di consumatori.
Questa la fotografia dell'intero settore delle vendite online che emergono dalla ricerca di SRM presentati in apertura di "E-Commerce: il futuro è oggi! Sfide e opportunità" incontrato organizzato a Napoli dall'Unione Industriali. Un incontro pensato per gli imprenditori e gli e-commerce manager che si trovano oggi ad affrontare la prova dell'internazionalizzazione online.
I Principali mercati mondiali sono Cina con 1.320 miliardi di euro (+26%), Stati Uniti con 680 miliardi di euro (+10%) ed Europa con 670 miliardi di euro (+11,5%). In Ue l'Italia occupa la quarta posizione (dopo UK, Germania e Francia) con unvalore degli acquisti online prossimo ai 31,6 miliardi di euro e una crescita del 15% sul 2018. Settori trainanti informatica, arredamento e abbigliamento. A comprare di più online sono gli uomini, e chi lo fa generalmente preferisce farlo con il proprio smartphone e anche per l'e-commerce emerge la flessione della cosiddetta "quarta settimana": chi acquista preferisce farlo a inizio mese, in concomitanza con l'arrivo dello stipendio.
L'andamento dei volumi complessivi dell'eCommerce è frutto di dinamiche differenti: gli acquisti di prodotti raggiungono i 18,1miliardi di euro e continuano a crescere ad un ritmo sostenuto (+21%) grazie a diversi comparti (informatica, arredamento, abbigliamento) alcuni dei quali emergenti (Food&Grocery e Beauty). Di conseguenza, cresce il peso del settore sui consumi totali. Nel 2019 l'incidenza dell'eCommerce B2c sul totale delle vendite Retail raggiunge il 7,3% (era 6,5% nel 2018), con una significativa differenza tra prodotti e servizi. Nonostante rappresenti ancora una piccola parte degli acquisti complessivi (bassa penetrazione), è responsabile del 65% della crescita Retail complessiva (4,1 dei 6,4 miliardi di euro di crescita complessiva sono imputabili all'online).
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Il Messaggero