Lasciare la Bce è più facile, sapendo che «è in buone mani». Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi in occasione della cerimonia per la...
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«Professor Draghi, caro Mario, come cittadino europeo desidero dirti grazie»: con queste parole il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha concluso un discorso alla cerimonia di commiato del presidente della Bce, Mario Draghi, in corso alla sede della Banca centrale europea a Francoforte.
«Quello che celebriamo oggi» è «l'azione di un uomo che ha portato molto in alto il sogno europeo», «un degno erede dei padri fondatori dell'Europa» quali Jean Monier, Robert Schuman, Konrad Adenauer e «i vostri illustri compatrioti Alcide De Gasperi e Altiero Spinelli»: lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un discorso tenuto alla cerimonia di commiato del presidente della Bce, Mario Draghi, in corso alla sede della Banca centrale europea a Francoforte.
«È un privilegio scrivere la prefazione di questo libro, che mette in luce gli straordinari risultati del mandato di Mario Draghi come presidente della Banca centrale europea». Così Christine Lagarde - che dal prossimo primo novembre siederà sulla poltrona più alta dell'Eurotower presenta il libro 'Mario Draghi, l'artefice' scritto da Jana Randow e Alessandro Speciale. «In estrema sintesi - spiega - ritengo che il suo contributo sia riassumibile nei tre elementi chiave della sua gestione: intelligenza, integrità e leadership.
Anche l'ex direttore generale dell'Fmi conviene che le tre parole - «Whatever it takes» pronunciate a Londra nel luglio 2012 - «sono considerate le più potenti nella storia delle banche centrali». E lo sono «per l'integrità e la credibilità di chi le ha pronunciate. Il peso delle parole dette quel giorno - io ero presente - rispecchiava appieno la sua capacità e disponibilità a prendere tutte le misure necessarie in una partita la cui posta in gioco era la più alta possibile: la sopravvivenza dell'unione monetaria europea e il futuro economico dell'eurozona». «Per questo non sorprende che quando Mario parla tutti gli prestino ascolto. Insieme abbiamo partecipato a moltissimi summit e riunioni ai quattro angoli del mondo, e si poteva sempre contare su di lui per mettere fine alla (frequente) cacofonia, identificare i problemi chiave e proporre soluzioni in modo chiaro e succinto». Secondo Christine Lagarde «Mario Draghi usa 'le conoscenze dell'analisi teorica come guida per l'azione pratica', la definizione stessa dell'economia politica nella formulazione dell'illustre economista italiano e suo primo mentore, Federico Caffè».
«E poi - ricorda - c'è il suo carisma di leader, che gli ha permesso di condurre la BCE, e in un certo senso l'intera eurozona, fuori da un periodo di crisi cruciale - esistenziale, addirittura - rendendola più forte di prima. Se lo chiedete a lui, Mario vi dirà che questi traguardi non sono merito suo, ma dell'istituzione e del suo staff. Il garbo e la generosità sono tratti caratteristici della sua leadership, insieme al coraggio e alla sicurezza» conclude la Lagarde.
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Il Messaggero