Dpcm Green Pass, possibile richiesta anticipata fino a 48 ore

Dpcm Green Pass, possibile richiesta anticipata fino a 48 ore
(Teleborsa) - Il Green Pass potrà essere richiesto ai lavoratori fino a 48 ore prima del giorno o del turno di lavoro, per ragioni di carattere organizzativo e per evitare...

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(Teleborsa) - Il Green Pass potrà essere richiesto ai lavoratori fino a 48 ore prima del giorno o del turno di lavoro, per ragioni di carattere organizzativo e per evitare ritardi, in tutti i casi in cui l'attività sia svolta su turnazione o abbia a che fare con servizi pubblici essenziali. Lo prevede la bozza del Dpcm Green Pass, in vista dell'obbligatorietà sui luoghi di lavoro dal 15 ottobre 2021.


Il testo dispone che i soggetti "preposti alla verifica" del possesso del Green pass "possono" richiederlo "con l'anticipo strettamente necessario e comunque non superiore alle 48 ore, ciò anche in relazione agli obblighi di lealtà e di collaborazione derivanti dal rapporto di lavoro".

Per aiutare le aziende ad effettuare i controlli, il ministero della Salute rende disponibili "specifiche funzionalità" che consentono una verifica "quotidiana e automatizzata" e rivelano l'esistenza di un certificato verde "in corso di validità", ma non "ulteriori informazioni". Sempre il Ministero renderà disponibile un pacchetto di sviluppo con licenza open source, che si potrà "integrare nei sistemi di controllo degli accessi, inclusi quelli di rilevazione delle presenze".

Per i controlli effettuati con App è vietato, ai fini della tutela della privacy, conservare il codice a barre bidimensionale (codice QR) delle Certificazioni verdi sottoposte a verifica.

Il sistema Tessera sanitaria "acquisisce tramite apposito modulo online" le vaccinazioni effettuate dagli italiani all'estero e dai soggetti iscritti al Servizio sanitario nazionale che richiedono l'emissione della certificazione verde COVID-19 in Italia "per avere accesso ai servizi e alle attività" per cui è previsto l'obbligo.


In attesa del rilascio da parte della piattaforma Dgc, ci si può avvalere del documento cartaceo o digitale, rilasciato dalle dalle strutture sanitarie pubbliche e private, dalle farmacie, dai laboratori di analisi, dai medici di medicina generale e dai pediatri di libera scelta, che "attestano o refertano" l'avvenuta vaccinazione, guarigione o effettuazione del tampone.


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Il Messaggero