(Teleborsa) - "Tutelare soltanto il diritto alla salute dei professionisti iscritti a un Albo professionale, come sancito nel Dl Malattia recentemente approvato, è corretto e...
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"Lascia perplessi, in questo senso, – evidenzia Bonandini – la presa di posizione del presidente dell'Istituto nazionale tributaristi che, in una lettera indirizzata al presidente dell'Autorità garante della concorrenza e del mercato, rivendica una lesione della concorrenza derivante dalla disposizione contenuta della legge di Bilancio 2022".
"Per l'iscrizione ad un Albo professionale – sottolinea il presidente dell'Ungdcec, Matteo De Lise – è necessario un titolo di studio, un periodo di pratica professionale e un esame di stato, nondimeno una volta iscritti è necessario rispettare il codice deontologico, maturare crediti formativi, sottostare alla normativa antiriciclaggio e privacy e sottoscrivere una polizza assicurativa, il tutto a tutela della collettività. Lo scopo è garantire al contribuente uno standard qualitativo e professionale che in qualche modo possa tutelare il sistema economico". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero