Assegno di ricollocazione: la domanda anche ai patronati

Assegno di ricollocazione: la domanda anche ai patronati
A partire da oggi sarà più semplice fare richiesta per l'assegno di ricollocazione, la dote che lo Stato fornisce al disoccupato che percepisce la Naspi da...

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A partire da oggi sarà più semplice fare richiesta per l'assegno di ricollocazione, la dote che lo Stato fornisce al disoccupato che percepisce la Naspi da almeno 4 mesi per la sua formazione e riqualificazione, così da renderlo “appetibile” per le imprese e il mercato del lavoro in generale: sarà infatti possibile - fa sapere il Ministero del lavoro - richiederlo anche rivolgendosi ai patronati convenzionati con l'Anpal.

Entra così nella piena operabilità il principale strumento delle politiche attive del lavoro introdotto con il Jobs act, la cui messa a regime si è avuta il 14 maggio dopo un periodo di sperimentazione.
«In questo modo si completano le misure previste dal Jobs Act - ha dichiarato il presidente dell'Anpal, Maurizio Del Conte - e si vedono quindi i frutti del lavoro svolto dalla nascita dell'Agenzia ad oggi, un lavoro pioneristico per molti aspetti, che abbiamo portato avanti insieme al Ministero del Lavoro e in forte sinergia con le Regioni».
 «Sono soddisfatto - ha affermato il ministro, Giuliano Poletti- con l'avvio definitivo dell'assegno di ricollocazione, strumento essenziale per dare concreta attuazione alle politiche attive, aiutiamo le persone a trovare un lavoro: tutte le nostre politiche sono state finalizzate a questo obiettivo, non ad offrire un sostegno assistenzialistico».
L'assegno di ricollocazione può essere richiesto dai beneficiari di Naspi da almeno 4 mesi. La somma di denaro messa a disposizione può essere utilizzata presso un Centro per l'Impiego o un'Agenzia per il lavoro accreditata, che assegnerà un tutor al disoccupato, per essere affiancato in un programma personalizzato di ricerca intensiva di un nuovo impiego. L'importo dell'assegno - da un minimo di 250 euro ad un massimo di 5.000 euro, a seconda del tipo di contratto e del grado di difficoltà per ricollocare il disoccupato - viene riconosciuto all'ente che fornisce il servizio di assistenza alla ricollocazione, solo se la persona titolare dell'assegno trova lavoro.
Le tipologie di contratto per le quali si riconosce l'esito occupazionale sono il tempo indeterminato, compreso l'apprendistato, il tempo determinato, maggiore o uguale a 6 mesi (3 mesi per Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia).
Il destinatario dell'assegno può scegliere liberamente l'ente da cui farsi assistere: il Centro per l'Impiego o l'operatore accreditato scelto assegnerà un tutor che lo affiancherà attraverso un programma personalizzato di ricerca intensiva per trovare nuove opportunità di impiego adatte al suo profilo.

 La sperimentazione ha interessato  circa 29 mila destinatari estratti in maniera casuale dallo stock di potenziali destinatari comunicati dall'Inps. Costoro potevano  iscriversi al programma rivolgendosi ai centri per l'impiego dove era stato sottoscritto il patto di servizio personalizzato, oppure registrandosi al sito - ottenendo le credenziali di accesso per l'area riservata - e seguendo l'apposita procedura. Dal 14 maggio 2018 l'assegno di ricollocazione è entrato a regime per tutti gli aventi diritto.
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Il Messaggero