(Teleborsa) - "La ripresa della cooperazione sulle questioni legate al commercio internazionale rappresenta un fatto decisamente positivo anche per il settore agroalimentare...
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L'imposizione dei dazi è stata decisa dagli Usa in risposta alla "Digital tax". La tassa varata dall'Italia sui servizi digitali è stata, infatti, giudicata dall'amministrazione del presidente americano Joe Biden "discriminatoria nei confronti delle imprese statunitensi".
La sospensione, annunciata nella serata di ieri, è stata motivata con l'impegno di Biden a ricercare sui temi della tassazione delle imprese una soluzione condivisa in sede Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) e in ambito G20.
A marzo sono stati sospesi, fino al prossimo mese di luglio, i dazi aggiuntivi sulle esportazioni di prodotti agroalimentari italiani destinate al mercato Usa – ricorda Confagricoltura – per un controvalore di 500 milioni di euro, decisi nel quadro del contenzioso sugli aiuti pubblici ai gruppi Airbus e Boeing. I dazi, pari al 25% del valore, furono introdotti nell'ottobre 2019 a carico dell'export italiano di alcuni formaggi, tra cui Parmigiano Reggiano e Grana Padano, salumi, agrumi e liquori. Gli Stati Uniti – sottolinea ancora la Confederazione – sono il primo mercato di sbocco fuori dalla Ue per il Made in Italy agroalimentare. Nel 2020 le esportazioni sono ammontate a circa 5 miliardi di euro.
"La decisione assunta ieri dall'amministrazione Usa rafforza l'ottimismo sulla possibilità di concludere con un accordo definitivo il negoziato in corso con la Commissione europea – conclude Giansanti –. Con il superamento dell'emergenza sanitaria e il rilancio della cooperazione multilaterale sui temi del commercio internazionale, si sono create le condizioni per aumentare la presenza delle nostre esportazioni a livello mondiale. I segnali sono già incoraggianti".
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Il Messaggero