Sale a 152 euro l'importo massimo che può essere dedotto dalla dichiarazione dei redditi di quest'anno per le spese scolastiche non universtitarie, quali ad esempio...
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L'agevolazione riguarda le scuole dell'infanzia, le primarie e le secondarie di primo e secondo grado. Dunque dalle materne alle superiori, con l'esclusione delle università che ha regole proprie. Sono detraibili le tasse di iscrizione e frequenza ma anche i contributi obbligatori e quelli volontari. Tra gli esempi citati la mensa scolastica, le gite, i corsi di lingua o di teatro o di altro tipo anche al di fuori dell'orario scolastico. Rientrano anche le spese per il trasporto scolastico. Il limite di detraibilità, che cresce ogni anno, è pari per il 2019 a 800 euro per ciascun alunno: dunque il risparmio massimo effettivo sarà pari al 19 per cento di questa somma, ovvero 152 euro a studente da ripartire tra chi ha sostenuto la spesa. Vanno conservate ed eventualmente esibite le ricevute di pagamento, anche sotto forma di bollettino postale o bonifico.
IL DOCUMENTO - Tra le altre voci, è possibile portare in detrazione anche le spese sostenute per gli abbonamenti al trasporto pubblico locale regionale o interregionale: quindi autobus, metropolitane e treni. L'importo massimo è di 250 euro per ciascun contribuente, che può far valere anche le spese sostenute per conto dei familiari a carico ma sempre entro questo tetto massimo. Dunque lo sconto può arrivare a 47,5 euro. La spesa deve essere sostenuta nell'anno 2019, indipendentemente dal periodo di validità dell'abbonamento.
In generale va ricordato che (salvo casi specifici già previsti) l'obbligo di pagare in modo tracciabile le spese per fruire delle detrazioni si riferisce a quelle sostenute nel 2020 e quindi non riguarda questa dichiarazione.
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Il Messaggero