Di Maio, nascerà tavolo riders - big piattaforme digitali

Di Maio, nascerà tavolo riders - big piattaforme digitali
(Teleborsa) - Dopo aver visto i riders il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, incontra le aziende della gig economy, ossia quelle che lavorano on demand, solo quando c'è...

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(Teleborsa) - Dopo aver visto i riders il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, incontra le aziende della gig economy, ossia quelle che lavorano on demand, solo quando c'è richiesta.


L'incontro con aziende come Deliveroo, JustIt, Foodora, Domino's Pizza e Glovo, è stato organizzato per parlare dei diritti dei riders, ossia di tutti i fattorini che consegnano i pasti a domicilio per le aziende di food delivery, spesso in motorino o in bicicletta.
Di Maio ha annunciato che nascerà un tavolo di contrattazione tra i rappresentanti dei riders e i rappresentanti delle grandi piattaforme digitali che offrono servizi di consegna pasti a domicilio. "Vorrei assicurare tutele minime a questa categoria, i riders, che spesso sono giovani a volte disposti a lavorare perfino senza retribuzione". "Abbiamo due strade, la prima è che il governo faccia una normativa su tutele, rimborsi spese, retribuzione minima eccetera. La seconda è quella di aprire un tavolo e costruire insieme un nuovo modello. Ho proposto questo alle aziende e mi è stato detto che sono disponibili ad un dialogo, per permettere al loro business di continuare".

Intanto Fodoora ha minacciato di voler lasciare l'Italia. "Se fossero vere le anticipazioni del decreto dignità che il ministro Di Maio ha fornito alle delegazioni di rider incontrate, dovrei concludere che il nuovo governo ha un solo obiettivo: fare in modo che le piattaforme digitali lascino l'Italia", ha dichiarato l'Amministratore Delegato Gianluca Cocco al Corriere.
Immediata la replica di Di Maio: "se lavoriamo insieme l'Italia diventerà il modello da seguire per le attività legate alle imprese che operano su piattaforme digitali. Ma sia chiaro. Non si accettano ricatti. I nostri giovani prima di tutto".

Il ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, ha poi ribadito di voler fare una guerra seria al precariato attraverso una revisione del jobs act e di voler ridurre il numero dei rinnovi dei contratti a termine. Verranno, inoltre, limitati i "licenziamenti selvaggi".

E i sindacati?
Si fa avanti Agostino Megale, segretario generale della Fisac-Cgil: "avrei preferito che il ministro del Lavoro Di Maio, oltre che convocare i riders, convocasse anche i sindacati che rappresentano in Italia la stragrande maggioranza dei lavoratori dipendenti, ma anche un pezzo di quel mondo del precariato". "Si può ovviamente recuperare - ha aggiunto - attivando un tavolo con tutti e misurando il governo sulle questioni del lavoro e del disagio sociale".


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Il Messaggero