Delega fiscale e riforma catasto, Draghi vede il centrodestra: le novità

Delega fiscale e riforma catasto, Draghi vede il centrodestra: le novità
(Teleborsa) - E' toccato ancora una volta al Premier Mario Draghi indossare gli abiti del mediatore per riportare il sereno nella maggioranza. La riforma del catasto si farà,...

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(Teleborsa) - E' toccato ancora una volta al Premier Mario Draghi indossare gli abiti del mediatore per riportare il sereno nella maggioranza. La riforma del catasto si farà, perché all'archivio degli immobili italiani serve un aggiornamento e più trasparenza, ma non porterà a nuove tasse sulla casa. E' il doppio punto fermo del governo sulla delega fiscale. Questa la sintesi con la quale Mario Draghi riesce - ancora una volta - a rassicurare il centrodestra.




Nel faccia a faccia chiesto da Lega e Forza Italia, dunque, l'ex banchiere centrale conferma la linea sul nuovo catasto che agita tanto il centrodestra. Non lo cancella, ma nemmeno alza un muro. Anzi, mette al lavoro i tecnici del ministero dell'Economia per correggere il testo insieme ai partiti (sul sistema duale, ad esempio, si farà un lavoro tecnico per affinare il testo). Prossima verifica, dopo Pasqua. Tanto basta a Matteo Salvini e Antonio Tajani per mostrarsi fiduciosi, a fine incontro.

"Non voglio far cadere il governo, anche se su alcuni temi è deludente, e mi riferisco per esempio agli sbarchi". Dice così al Corriere della Sera Salvini, all'indomani dell' incontro del centrodestra con il premier Draghi sulla delega fiscale, ribadendo la necessità di non aumentare le tasse.

E sul catasto torna a chiarire: "un conto è far emergere il sommerso, un altro applicare i valori di mercato agli estimi che farebbero scattare gli aumenti". Salvini confida si possano riaprire i termini della rottamazione ter e fare una quater per gli anni 2019 e 2020: "vorrei pace fiscale sulle cartelle, e avremmo due finanziarie coperte".


Soddisfatto comunque per "l'ampia disponibilità di Draghi a risolvere i problemi", il leader leghista accenna veloce al mantra del 'niente tasse in più' e si sfila dai cronisti augurando buona Pasqua. In serata puntualizza il no a stangate "né oggi né tra qualche anno" visto che la riforma dovrebbe entrare in vigore dal 2026 e che questa "è e resta la condizione imprescindibile per votare la delega fiscale. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero