Del Vecchio “Paperone” di Borsa con 24 miliardi

Del Vecchio “Paperone” di Borsa con 24 miliardi
Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio si conferma re dei Paperoni di Borsa, con partecipazioni per complessivi 24,1 miliardi di euro. Sale dal settimo al secondo posto,...

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Il patron di Luxottica Leonardo Del Vecchio si conferma re dei Paperoni di Borsa, con partecipazioni per complessivi 24,1 miliardi di euro. Sale dal settimo al secondo posto, Stefano Pessina, con 18,2 miliardi, davanti ai fratelli Benetton, quarti lo scorso anno, con 8,8 miliardi di euro.




Seguono Miuccia Prada - Patrizio Bertelli (8,5 miliardi), i Rocca (8,4 miliardi) e gli Agnelli-Nasi (5,8 miliardi). La Banca centrale cinese (5,6 miliardi) precede ancora Silvio Berlusconi (4,5 miliardi). Lo rivela la consueta classifica del settimanale finanziario Milano Finanza.



Per Del Vecchio si tratta del terzo anno consecutivo in cima alla classifica stilata dal settimanale. Il patrimonio dell'imprenditore, salito in un anno di 9 miliardi (+59%), deriva dalle partecipazioni in Foncieres des Regions, Generali, Space 2, UniCredit, che si aggiungono alla quota di controllo di Luxottica.



La scalata di Pessina è legata alla quota in Walgreens Boots Alliance, il cui valore è salito da 3,4 a 18,2 miliardi. Stabile attorno agli 8,8 miliardi il valore delle partecipazioni dei Benetton (Atlantia, Autogrill, Caltagirone Editore, Mediobanca, Pirelli, Wdf). Prada e Bertelli cedono una posizione e scendono dal podio, con la loro partecipazione in Prada che vale 8,5 miliardi, due miliardi in meno del 2014.



Arretrano dal secondo al quinto posto i fratelli Gianfelice e Paolo Rocca, con la partecipazione in Tenaris che vale circa 3 miliardi in meno (da 11,4 miliardi a 8,4 miliardi). Restano al sesto posto le famiglie Agnelli-Nasi ma molto più ricche, grazie a un aumento del 67,7% della partecipazione in Exor (da 3,46 a 5,8 miliardi).



LE ALTRE POSIZIONI

La classifica conferma l'interesse della People Bank of China, la banca centrale cinese, per l'Italia: il valore delle partecipazioni - che includono Enel, Eni, Fca, Generali, Intesa SanPaolo, Mps, Prysmian, Saipem, Telecom, Terna, UniCredit - è salito da 3,1 a 5,6.



Guadagna una posizione, salendo all'ottavo posto, anche Silvio Berlusconi, il cui patrimonio passa da 3 a 4,5 miliardi grazie ai rialzi delle quotazioni di Mediaset, Mediolanum, Mediobanca, Mondadori e MolMed.



Completano la top ten, Emmanuel Besnier (3,6% per la quota in Parmalat), scivolato dalla quinta alla nona posizione, e le famiglie Boroli-Drago, stabili alla decima, con i 3,1 miliardi di valore delle partecipazioni in Antena 3, International Game Technology, DeA Capital, Generali e GreenItaly1.





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Il Messaggero