Debito pubblico, due parole che tengono in scacco il futuro economico di un Paese. E quando si parla di debito pubblico l'Italia resta osservato più che speciale con...
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In quest'ottica non arrivano buone notizie: il debito pubblico ha toccato a fine 2018 i 2.316,7 miliardi, con un incremento di 53,2 miliardi. Lo comunica la Banca d'Italia, ricordando come a fine 2017 ammontava a 2.263,5 miliardi, pari al 131,2 per cento del Pil. Rispetto al mese di novembre 2018 si è registrato un calo, considerando che allora il debito arrivava a 2.345 miliardi.
L'aumento del debito nel 2018 - si legge ancora nella nota di Palazzo Koch - ha riflesso il fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (40,6 miliardi) e il lieve incremento delle disponibilità liquide del Tesoro (5,8 miliardi, a 35,1). L'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del cambio ha accresciuto il debito per 6,8 miliardi.
In riferimento ai sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali è cresciuto di 54,7 miliardi, a 2.230,9, mentre quello delle Amministrazioni locali è diminuito di 1,5 miliardi, a 85,6, e il debito degli Enti di previdenza è rimasto sostanzialmente stabile. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero