Scattano i dazi di Donald Trump contro il made in Europe. Per l'Italia saranno colpiti tra gli altri prodotti i formaggi, a partire da pecorino e parmigiano, i liquori e gli...
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La scure dei dazi Usa rappresenta per l'Italia un batosta da quasi mezzo miliardo di euro, anche se il nostro Paese è stato risparmiato su molti prodotti di qualità, molti di quali col marchio Dop. La nuova ondata di tariffe è legata al verdetto dell'Organizzazione mondiale del commercio che, dopo una battaglia legale durata anni, ha giudicato illegali alcuni aiuti pubblici erogati ad Airbus. Tra i beni colpiti da dazi al 10% ci sono infatti aerei commerciali e componenti di aerei. La cifra di 7,5 miliardi fissata dal Wto punta a compensare il danno subito dal sistema economico americano. Non è esclusa adesso una rappresaglia da parte dell'Europa anche perché si attente un nuovo verdetto della Wto, stavolta sugli aiuti illegali al colosso Usa Boeing.
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Il Pecorino Romano da grattugia è escluso dalla black list dei dazi imposti dagli Usa. La conferma arriva dal Consorzio di tutela della Dop della Sardegna nel giorno in cui scattano le tagliole per i prodotti europei. Questo tipo di formaggio, che ancora determina il prezzo del latte ovino in Sardegna, utilizzato con il codice 'for grating', non ha mai subito dazi: non ha infatti nessun concorrente nel mercato nordamericano dove i formaggi, anche quelli da grattugia, sono prodotti con il latte bovino. Inoltre, pur essendo commercializzato in forme intere, il Pecorino Romano viene trasformato negli Stati Uniti: tutte le fasi della lavorazione - dal taglio alla grattugia, sino al confezionamento e alla vendita negli States - producono valore aggiunto direttamente negli Usa. Per l'export sardo il mercato statunitense vale il 52% della produzione totale, circa 120-130mila quintali per un fatturato di 100 milioni di euro all'anno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero