(Teleborsa) - Philips registra una flessione del 4,53%, che rispetto alla vigilia si attesta a 44,3. La multinazionale olandese, che negli ultimi anni si è concentrata sempre...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
La società ha spiegato che una schiuma usata nei dispositivi può degradarsi in particelle che possono entrare nel percorso dell'aria ed essere ingerite o inalate. La degradazione della schiuma può essere esacerbata dall'uso di metodi di pulizia non approvati, come l'ozono, e anche da ambienti ad alto calore e alta umidità. I potenziali rischi dell'esposizione al particolato includono mal di testa, irritazione, infiammazione, problemi respiratori e possibili effetti tossici e cancerogeni.
"Ci scusiamo profondamente per qualsiasi preoccupazione e inconveniente che i pazienti che utilizzano i dispositivi interessati sperimenteranno a causa delle misure proattive che annunciamo oggi per garantire la sicurezza dei pazienti - ha affermato Frans van Houten, CEO di Philips - In consultazione con le agenzie di regolamentazione competenti e in stretta collaborazione con i nostri clienti e partner, stiamo lavorando duramente per una risoluzione, che include l'implementazione delle istruzioni per l'uso aggiornate e un programma completo di riparazione e sostituzione per i dispositivi interessati".
Philips prevede che il calo delle entrate previsto nel business Sleep & Respiratory Care nel 2021 sarà compensato dalle altre attività dell'azienda, e quindi non ha modificato la guidance per l'anno in corso. La società ha però raddoppiato l'accantonamento per i costi previsti relativi al richiamo dei dispositivi a 500 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero