Crolla Philips su richiamo dispositivi dannosi per la salute

Crolla Philips su richiamo dispositivi dannosi per la salute
(Teleborsa) - Philips registra una flessione del 4,53%, che rispetto alla vigilia si attesta a 44,3. La multinazionale olandese, che negli ultimi anni si è concentrata sempre...

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(Teleborsa) - Philips registra una flessione del 4,53%, che rispetto alla vigilia si attesta a 44,3. La multinazionale olandese, che negli ultimi anni si è concentrata sempre più nel settore delle nuove tecnologie per la salute, ha annunciato il richiamo di milioni di dispositivi di ventilazione utilizzati per trattare l'apnea notturna e ha aumentato la stima dei costi per affrontare un difetto che potrebbe causare il cancro.


La società ha spiegato che una schiuma usata nei dispositivi può degradarsi in particelle che possono entrare nel percorso dell'aria ed essere ingerite o inalate. La degradazione della schiuma può essere esacerbata dall'uso di metodi di pulizia non approvati, come l'ozono, e anche da ambienti ad alto calore e alta umidità. I potenziali rischi dell'esposizione al particolato includono mal di testa, irritazione, infiammazione, problemi respiratori e possibili effetti tossici e cancerogeni.
"Ci scusiamo profondamente per qualsiasi preoccupazione e inconveniente che i pazienti che utilizzano i dispositivi interessati sperimenteranno a causa delle misure proattive che annunciamo oggi per garantire la sicurezza dei pazienti - ha affermato Frans van Houten, CEO di Philips - In consultazione con le agenzie di regolamentazione competenti e in stretta collaborazione con i nostri clienti e partner, stiamo lavorando duramente per una risoluzione, che include l'implementazione delle istruzioni per l'uso aggiornate e un programma completo di riparazione e sostituzione per i dispositivi interessati".

Philips prevede che il calo delle entrate previsto nel business Sleep & Respiratory Care nel 2021 sarà compensato dalle altre attività dell'azienda, e quindi non ha modificato la guidance per l'anno in corso. La società ha però raddoppiato l'accantonamento per i costi previsti relativi al richiamo dei dispositivi a 500 milioni di euro. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero