Crisi, il ministro dell'Economia francese: basta con l'austerity, fare come Renzi

Crisi, il ministro dell'Economia francese: basta con l'austerity, fare come Renzi
Il ministro dell'Economia francese, Arnaud Montebourg, in un'intervista dai toni molto duri nei confronti della Germania e della politica di rigore, afferma che «sarebbe...

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Il ministro dell'Economia francese, Arnaud Montebourg, in un'intervista dai toni molto duri nei confronti della Germania e della politica di rigore, afferma che «sarebbe ottimo se tutti i paesi europei facessero quello che ha cominciato a fare Matteo Renzi in Italia».




I tagli e i sacrifici, spiega Montebourg in un'intervista a Le Monde, devono servire soprattutto a rilanciare l'economia. Il ministro spiega la sua regola dei «tre terzi»: «un primo terzo va a ridurre il deficit, un secondo al sostegno delle imprese, l'ultimo alle famiglie per stimolare il loro potere d'acquisto e la crescita. Sarebbe ottimo se tutti i paesi europei facessero lo stesso, così come ha cominciato a fare Matteo Renzi in Italia».



Il ministro dell'Economia francese insomma chiede con forza un «cambiamento di rotta» della politica economica europea di fronte alla crisi affermando che «la riduzione dogmatica dei deficit è un'assurdità finanziaria». Secondo Montebourg, che invita ad «alzare la voce», la riduzione forzata dei deficit «ci porta all'austerità e all'aumento continuo della disoccupazione» e ora «deve passare in secondo piano».



Montebourg esorta quindi ad «alzare la voce. La Germania - dice - è intrappolata nella politica di austerità che ha imposto a tutta l'Europa. Quando dico Germania, voglio dire la destra tedesca che sostiene Angela Merkel. La Francia non sente di doversi allineare sugli assiomi ideologici della destra tedesca».



«Posso soltanto ringraziare Sigmar Gabriel - continua Montebourg - il mio omologo socialista all'Economia, che spinge nella nostra stessa direzione. Ma non possiamo più lasciar correre».



Le dichiarazioni di Montebourg arrivano dopo l'appello - rimasto inascoltato a Berlino nonostante il tono conciliante - del presidente Francois Hollande in favore di un riorientamento delle politiche europee in favore della crescita e dell'occupazione. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero