OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
L'annuncio dei sauditi e il panico
Proprio l'annuncio dei sauditi di non voler incrementare la propria presenza (anche per non superare la soglia del 10% con le connesse problematiche legali) ha scatenato il panico, in un contesto in cui il crack della Silicon Valley Bank (Svb), - che pure non è direttamente connesso - aveva già seminato il nervosismo sui mercati finanziari. Una parziale rassicurazione è venuta dalla decisione della banca centrale elvetica di offrire liquidità alla banca in crisi, che potrebbe prendere a prestito fino a 54 miliardi di dollari. Ma restano le incognite legate al futuro, nel quale Crédit Suisse dovrebbe essere rilevata (anche a pezzi) da altri soggetti finanziari.
Le banche italiane
Per quanto riguarda il possibile coinvolgimento di banche italiane, sono in corso in queste ore le verifiche circa il livello di esposizione. Il vicepresidente della Bce Luis De Guindos ha detto che nel complesso le interconnessioni tra Crédit Suisse e il sistema creditizio europeo sarebbero limitate. In precedenza lo stesso De Guindos, in riferimento al caso Svb, aveva avvertito che altri istituti del Vecchio Continente potrebbero essere vulnerabili al rialzo dei tassi di interesse e alla conseguente svalutazione dei vecchi titoli detenuti in portafogli, che hanno rendimenti bassi. Come sempre in questi casi, la capacità delle autorità monetarie e politiche di ricostruire la fiducia sarà decisiva: anche in assenza di collegamenti diretti i timori sulla solidità del sistema bancario potrebbero propagarsi.
Leggi l'articolo completo suIl Messaggero