Covip, adesioni a pensioni complementari in crescita

Covip, adesioni a pensioni complementari in crescita
(Teleborsa) - Nel primo trimestre crescono le adesioni alle forme pensionistiche complementari. Le posizioni sono 9,421 milioni, in aumento di 79mila unità (+0,8%) rispetto alla...

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(Teleborsa) - Nel primo trimestre crescono le adesioni alle forme pensionistiche complementari. Le posizioni sono 9,421 milioni, in aumento di 79mila unità (+0,8%) rispetto alla fine del 2020. E' quanto rileva la Covip, Commissione di vigilanza sui fondi pensione, sottolineando che a questo numero di posizioni, che include anche quelle di coloro che aderiscono contemporaneamente a più forme, corrisponde un totale degli iscritti che può essere stimato in 8,515 milioni di individui. Nelle singole tipologie i fondi negoziali crescono di 33mila posizioni (+1%) per un totale a fine marzo di 3,294 milioni.




Oltre la metà della crescita (18mila unità) è formata da adesioni contrattuali al fondo rivolto ai lavoratori del settore edile. Nelle forme pensionistiche di mercato si registrano 27mila posizioni in più nei fondi aperti (+1,6%) e 22mila in più nei Pip nuovi (+0,6%). A fine marzo il totale delle posizioni in essere è, rispettivamente, pari a 1,654 milioni e 3,532 milioni di unità. Le risorse destinate alle prestazioni sono 202,2 miliardi di euro (4,3 miliardi in più rispetto alla fine del 2020). Il patrimonio dei fondi negoziali risulta pari a 61,6 miliardi di euro (+2,1%). Per i fondi aperti si attesta a 26,3 miliardi e a 40,3 miliardi per i Pip nuovi aumentando rispettivamente del 3,8 e del 3,3%. Le forme pensionistiche di nuova istituzione hanno incassato 3,2 miliardi di euro di contributi. Rispetto al corrispondente periodo del 2020, segnato dall'insorgere dell'emergenza epidemiologica, i flussi contributivi registrano una decisa ripresa, aumentando di circa 220 milioni di euro. L'incremento percentuale (7,5%) torna in linea con quanto registrato negli anni immediatamente precedenti la crisi pandemica. Il forte recupero si riscontra in tutte le forme pensionistiche, con variazioni tendenziali che vanno dal 5,4% dei fondi negoziali al 7,9% dei Pip fino al 13,2% dei fondi aperti.


I risultati delle forme complementari sono stati in media positivi, soprattutto per le linee di investimento caratterizzate da una maggiore esposizione azionaria. Al netto dei costi di gestione e della fiscalità, i rendimenti si sono attestati rispettivamente all'1 e all'1,9% per fondi negoziali e fondi aperti. Nei Pip di ramo III sono stati pari al 3,6%. Per le gestioni separate di ramo I il risultato è stato pari allo 0,35. Valutando i rendimenti su orizzonti più propri del risparmio previdenziali, da inizio 2011 a fine marzo 2021 il rendimento medio annuo composto e' stato pari al 3,6% per i fondi negoziali, al 3,8%% per i fondi aperti, al 3,6% per i Pip di ramo III e al 2,3% per le gestioni di ramo I. Nello stesso periodo la rivalutazione del Tfr è risultata pari all'1,8%. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero