(Teleborsa) - A conclusione della Ministeriale Salute del G20 di oggi, Sara Albiani, policy advisor sulla salute globale di Oxfam Italia, e Rossella Miccio, presidente di...
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I dati sono eloquenti, come ha riconosciuto il Presidente Draghi in occasione del G20 Compact with Africa: nei paesi ad alto reddito quasi il 60% della popolazione ha ricevuto almeno una dose, mentre in quelli a basso reddito appena l'1,4%. Si parla di fallimento morale, il British Medical Journal è arrivato a chiedersi se non possa essere considerato un crimine contro l'umanità. Ma si tratta anche di un fallimento di politica sanitaria globale: vaccinare solo una fetta (per altro minoritaria) della popolazione mondiale e lasciare che il virus circoli indisturbato nei paesi a basso e medio reddito, semplicemente significa lasciare le porte aperte a pericolose varianti. E infine è un fallimento economico. Recente è il report dell'Economist, sull'impatto della disuguaglianza nell'accesso ai vaccini contro il Covid 19, che costerà all'economia globale 2,3 trilioni di dollari nel periodo 2022-25.
"L'inerzia dei governi è inaccettabile. – hanno aggiunto Albiani e Miccio - La dichiarazione adottata oggi dalla Ministeriale Salute, al netto di importanti dichiarazioni di principio, per altro condivisibili, sui vaccini come bene pubblico globale, non offre risposte concrete alla sfida più drammatica e urgente posta dalla pandemia. Abbiamo bisogno adesso di soluzioni, di un vaccino per tutti ovunque, non di un vaccino per pochi a difesa degli interessi di alcuni. Nella migliore delle ipotesi, un posizionamento più chiaro in proposito sarà demandato al summit dei leader del G20 di fine ottobre. Nella peggiore, si continuerà a navigare a vista, perpetrando il sistema vigente: Covax, donazioni delle dosi (iniziative lodevoli, ma al momento insufficienti), licenze volontarie e generico supporto al trasferimento tecnologico".
"Ci appelliamo ai leader del G20 perché possano recuperare nel summit finale il coraggio e l'ambizione per intraprendere un reale cambio di rotta adottando misure, come la sospensione dei monopoli sui vaccini, la condivisione della tecnologia e del know-how, che possano disinnescare la spirale di disuguaglianza nell'accesso alle cure che la pandemia ha ulteriormente esacerbato, rendendo così attuale e non solo dichiarato il principio dei vaccini come bene pubblico globale", hanno concluso.
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Il Messaggero