Coronavirus, l'allarme del Ref: Pil italiano calerà dell'8% nel primo semestre

La fabbrica di mascherine Miroglio
L’Italia fa i primi conti con il lockdown. E lo fa a una manciata di giorni dalla chiusura del primo trimestre dell’anno che porterà già i segni evidenti...

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L’Italia fa i primi conti con il lockdown. E lo fa a una manciata di giorni dalla chiusura del primo trimestre dell’anno che porterà già i segni evidenti dello stop di febbraio/marzo. Ref Ricerche ha rivisto nettamente al ribasso la stima sulla contrazione del Pil del nostro Paese nel primo semestre a -8 per cento (dal -1/-3% indicato in precedenza).


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«La caduta - si legge in una nota del centro di ricerche - riguarda con questa intensità solamente l’ultima parte del primo trimestre, che potrebbe chiudere con un decremento del 3 per cento sul quarto 2019, e manifestarsi pienamente nel secondo, quando la caduta sarebbe di un altro 5 per cento sul primo trimestre».

Un rimbalzo è possibile, secondo il Ref, a partire dal terzo trimestre. «L’impatto economico dell’epidemia aumenta. La chiusura delle attività in Italia durerà più a lungo e si sta estendendo a tutti i Paesi occidentali - sottolinea il Ref - Ai blocchi produttivi di molte attività dei servizi (tutta la filiera del turismo, i servizi di ristorazione, e le attività che comportano aggregazioni come spettacoli, manifestazioni sportive, convegnistica, e altri) si aggiunge la caduta dell’attività in diversi settori dell’industria, con chiusure di impianti, iniziate dalla scorsa settimana». Per questo, «sulla base delle informazioni finora disponibili REF Ricerche rivede nettamente la contrazione del Pil nel primo semestre a -8 per cento (dal -1/-3 indicato in precedenza).


La caduta riguarda con questa intensità solamente l’ultima parte del primo trimestre, che potrebbe chiudere con un decremento del 3 per cento sul quarto 2019, e manifestarsi pienamente nel secondo, quando la caduta sarebbe di un altro 5 per cento sul primo trimestre». Un rimbalzo è possibile, secondo il centro ricerche, a partire dal terzo trimestre. L’entità del recupero resta però «incerta, perché legata all’evoluzione dell’epidemia e alle politiche economiche: dopo alcuni tentennamenti iniziali, negli ultimi giorni sono aumentati gli sforzi delle banche centrali e dei governi. Ciò accorcia i tempi dell’uscita dalla crisi».
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Il Messaggero