(Teleborsa) - Sarà un 2020 nero quello del turismo che riporterà il settore ai livelli di metà anni '60. Un'annata compromessa anche qualora...
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L'impatto, sottolinea il rapporto, non sarebbe limitato solo alle imprese del settore della ricettività ma coinvolgerebbe anche altri comparti direttamente correlati: quasi la metà dei mancati introiti, infatti, sarebbero relativi al settore ristorazione e servizio bar (-6,4 miliardi), alle vendite della rete commerciale (-5,1 miliardi) e ai fatturati delle imprese di trasporti collegate alla mobilita' territoriale, compreso autonoleggio NCC (-2,9).
Con uno scenario così, Vittorio Messina, Presidente di Assoturismo Confesercenti, ha definito gli interventi previsti dal decreto Cura Italia per le imprese del turismo "inconsistenti". "I mini-rinvii fiscali sono poca cosa: le imprese non recupereranno in un mese o due liquidità. Anche il credito di imposta del 60% sul canone di locazione del solo marzo è del tutto insufficiente, anche perché esclude del tutto il mondo dell'extralberghiero e dell'alberghiero. Per non parlare degli indennizzi", ha commentato Messina. E continua: "Grande delusione per la mancata istituzione di un Fondo di crisi per il turismo, che pure avevamo richiesto con forza". Il presidente di Assoturismo Confesercenti alla fine conclude: "Chiediamo che, già in fase di conversione dei decreti, si possa lavorare per trovare soluzioni realmente efficaci per le imprese del comparto, che in questo momento vedono azzerati i propri fatturati". Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero