Coronavirus, governo verso aumento deficit: Parlamento al lavoro su intesa

Coronavirus, governo verso aumento deficit: Parlamento al lavoro su intesa
(Teleborsa) - L'impatto del coronavirus sull'economia italiana potrebbe essere molto più pesante di quanto stimato tanto che il governo starebbe valutando di chiedere un...

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(Teleborsa) - L'impatto del coronavirus sull'economia italiana potrebbe essere molto più pesante di quanto stimato tanto che il governo starebbe valutando di chiedere un ulteriore aumento del deficit rispetto al 2,5% finora previsto, trovando anche l'appoggio del Parlamento, già al lavoro sull'intesa tra maggioranza e opposizione.


Secondo fonti di maggioranza, il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri sarebbe pronto mercoledì a chiedere al Parlamento un aumento rispetto alle stime iniziali, considerando che la situazione è tale da non rendere sufficienti i 7,5 miliardi messi a disposizione.

La relazione inviata dall'esecutivo al Parlamento infatti specifica che "il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato potrà aumentare fino a 87 miliardi di euro nel 2020 in termini di competenza e a 136,5 miliardi di euro in termini di cassa, con un incremento degli stanziamenti di 7,5 miliardi sia in termini di competenza che in termini di cassa".

Gualtieri starebbe anche lavorando con la Commissione Europea per avere altre risorse a sostegno di nuove misure rivolte ai settori più colpiti dalla situazione economica di stallo.

L'aumento dovrebbe avvenire in due fasi: la prima riguarderebbe circa 6,35 miliardi di euro, corrispondenti a 0,35 punti percentuali di Pil; la seconda dovrebbe arrivare dopo l'eventuale sì della Commissione europea. Visti i tempi stretti, è possibile però che il governo si muova con un'unica richiesta.

L'evolversi della situazione sta facendo accelerare l'iter interno, così come i colloqui con le autorità europee. Il Parlamento sarebbe già al lavoro per formalizzare l'intesa tra maggioranza e opposizione e assicurare così il via libera unanime alla richiesta del governo.

Le opposizioni ritengono questo sforamento insufficiente ma, secondo fonti parlamentari, non faranno mancare il loro appoggio in Aula, pur facendo pesare i distinguo durante il dibattito.

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Il Messaggero