Coronavirus, a Benevento nella fabbrica dei pantaloni ora fanno mascherine: «Ce l'ha detto il medico»

«Dalla fabbricazione dei pantaloni, il nostro medico di famiglia ci ha consigliato di riconvertirci nelle mascherine: anche se dalle nostre parti per fortuna,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Dalla fabbricazione dei pantaloni, il nostro medico di famiglia ci ha consigliato di riconvertirci nelle mascherine: anche se dalle nostre parti per fortuna, l’epidemia di coronavirus non è ancora diffusa, lui, però, ci ha suggerito di contribuire ad aiutare ospedali, medici e cittadini. Infatti ogni giorno riusciamo già a produrre 3000-3500 mascherine per la comunità». Pasquale Cavoto è un imprenditore di San Marco dei Cavoti, un comune di 3 mila anime in provincia di Benevento, appollaiato su uno degli ultimi contrafforti orientali dell’Appennino campano, prima che degradino, nell’area del fiume Fortore, fino al Tavoliere delle Puglie. Questo piccolo comune dista 15 minuti d’auto da Pietralcina, il paese di Padre Pio.


La sua Gp Industry è un consorzio a capo di tre aziende, produce pantaloni venduti direttamente alle catene di negozi della zona. Fino al 2008 le vendite avvenivano tramite grossisti, poi a seguito della crisi economica, si è tagliata la catena produttiva. Inoltre Cavoto si è espanso in Albania dove lavorano 55 dipendenti ai quali si aggiungono gli 85 operativi nella sede campana, per un giro d’affari che si aggira su 2,5 milioni. Oggi sulle mascherine sono utilizzati circa 30 dipendenti, mentre 55 sono in cig.
 


«Il virus ci ha fermati in due tempi, ai primi e a metà marzo», spiega Cavoto che in azienda è coadiuvato da moglie, figlio e nuora, «e anche in Albania l’attività è bloccata. Quando il nostro medico ci ha trasmesso l’idea, l’abbiamo subito messa in pratica, sfruttando in pieno il suggerimento di fabbricare i dispositivi per la comunità. E siccome disponiamo del tessuto cosiddetto TNT, ci siamo messi a produrre la tipologia igienica non ad uso di medici e ospedali. E’ lavabile e può essere utilizzata per alcune settimane sempre che venga impiegata per la vita quotidiana e non per 24 ore». L’imprenditore spiega che questo tipo di mascherina filtra le goccioline e ricorrendo ad una espressione colorita, «evita di sputacchiare gli altri».


Ma la Gp Inndustry si è attivata anche per la produzione dei dispositivi più professionali a protezione individuale. «Abbiamo avviato l’iter dell’autocertificazione, poi dell’esame nei laboratori e presto speriamo di produrre i prototipi per medici e strutture ospedaliere. Attendiamo a breve le autorizzazioni». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero