Coronavirus, Coldiretti: minaccia record cibo Made in Italy in Cina

Coronavirus, Coldiretti: minaccia record cibo Made in Italy in Cina
(Teleborsa) - Il clima recessivo provocato dall'emergenza Coronavirus si estende dai mercati finanziari a quelli delle materie prime fino al commercio reale con una brusca frenata...

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(Teleborsa) - Il clima recessivo provocato dall'emergenza Coronavirus si estende dai mercati finanziari a quelli delle materie prime fino al commercio reale con una brusca frenata delle esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy in Cina dopo aver fatto segnare il record storico nel 2019.


E' quanto prevede Coldiretti, segnalando che pagherà un conto salato il Made in Italy alimentare, con il vino che è il prodotto tricolore più esportato in Cina per un valore stimato dalla Coldiretti in 140 milioni di euro nel 2019.

A frenare le spedizioni agroalimentari Made in Italy sono le barriere tecniche ancora presenti per le produzioni nazionali. Persistono ad esempio bandi sulla frutta fresca: l'Italia può esportare in Cina solo kiwi e agrumi mentre sono ancora bloccate le mele e le pere oggetto di uno specifico negoziato. Bisogna superare gli ostacoli tecnici alle esportazioni agroalimentari Made in Italy per riequilibrare i rapporti commerciali nell'agroalimentare con le importazioni dalla Cina che hanno superato di quasi il 50% il valore delle esportazioni per un valore stimato in 680 milioni nel 2019.

Ma l'impatto dell'emergenza coronavirus sui mercati agroalimentari colpisce l'Italia anche indirettamente come dimostra il fatto che le quotazioni della soia sono crollate per nove giorni consecutivi al Chicago Board of Trade.

Una situazione - conclude la Coldiretti - che va attentamente monitorata dall'Unione Europea per salvaguardare un settore chiave per la sicurezza e la sovranità alimentare soprattutto in un momento in cui il cibo è tornato strategico nelle relazioni internazionali, dagli accordi di libero scambio alle guerre commerciali come i dazi di Trump, la Brexit o l'embargo con la Russia.

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Il Messaggero