La salute, l'economia e i mercati finanziari: tre criticità verso le quali «il private banking avrà un ruolo importante nella ripresa», scrive...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
VICINI GRAZIE AL TECH
Aggiunge Mei: «In questa attività di accompagnamento dei nostri clienti è fondamentale, oggi più che mai, il supporto delle tecnologie che ci consentono di gestire a distanza ogni necessità e ogni richiesta della nostra clientela. Siamo così in grado di assicurare sempre la massima operatività, e una vicinanza e una continuità che può prescindere dalla contiguità fisica, che oggi ci è impedita».
Il primo consiglio: resistere. «Liquidare i propri investimenti ora sull'onda dell'emotività non è certamente consigliabile commenta Alberto Foà, presidente di AcomeA Sgr - L'approccio più adatto è quello di incrementare al margine la quota del proprio patrimonio investita in azioni, attraverso contribuzioni graduali nel corso delle prossime dieci settimane». Tuttavia «anche per noi operatori è complicato fare previsioni sulle possibili evoluzioni future dello stato di emergenza in cui ci troviamo sostiene Paolo Paschetta, country head per l'Italia di Pictet Asset Management - i mercati azionari sono sempre stati in grado di superare le incertezze e di generare valore per gli investitori. In questa ottica la forte correzione di queste settimane può rappresentare un'opportunità di ingresso ed entrare in modo graduale tramite piani di accumulo (PAC) è sicuramente un'idea vincente nel lungo periodo».
«E' facile sostenere che stiamo attraversando una emergenza senza precedenti. Se dobbiamo trovare una somiglianza, più che la crisi del 2008, questa situazione mi ricorda quella del 2001, ovvero l'11 settembre. Uno shock improvviso, inatteso, ha cancellato tutte le nostre certezze; di ora come di allora» aggiunge Mei.
«Negli ultimi 50 anni - ricorda Manuela D'Onofrio, Responsabile investments & solutions del Gruppo UniCredit e di Cordusio Sim - abbiamo vissuto più di una crisi finanziaria ed economica. Per citare solo le più importanti: la bolla di Internet all'inizio del 2000, la crisi dei subprime nel 2008 e quella del debito periferico dell'Eurozona nel 2011. I mercati sono diventati sempre più sensibili alle situazioni di incertezza: questo avviene perché le economie sono sempre più globali e interconnesse, ma anche perché la gestione dei mercati finanziari è sempre più affidata ad algoritmi che innescano importanti movimenti di acquisto e vendita in automatico. Noi analisti e gestori finanziari abbiamo imparato che in queste situazioni di grande stress bisogna basare le scelte solo sui dati a disposizione, in modo da sterilizzare l'emotività del momento».
IL LIETO FINE
Se la storia è destinata a ripetersi, potrebbe essere consolatorio guardare «al lieto fine del 2009 conclude Antonio Cesarano, chief global strategist di Intermonte Sim - ma con ancora una curva molto a gomito da attraversare, probabilmente, nelle prossime settimane. Del resto, seguendo l'oroscopo cinese, il 2020 è l'anno del topo. In Cina l'ultimo anno con questo segno fu proprio il 2008».
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero