Coronavirus, le grandi aziende ai dipendenti del lodigiano: restate a casa

La sede dell'Unilever a Casalpusterlengo
Le aziende di Milano e dell'hinterland si stanno attrezzando per fronteggiare l'epidemia del coronavirus che ha colpito la Bassa lodigiana in accordo con le disposizioni...

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Le aziende di Milano e dell'hinterland si stanno attrezzando per fronteggiare l'epidemia del coronavirus che ha colpito la Bassa lodigiana in accordo con le disposizioni del Ministero della salute e della Regione Lombardia. Da questa mattina gli uffici del personale dei grandi gruppi come Eni, Snam e Saipem stanno contattando uno a uno i dipendenti che risiedono nei comuni in provincia di Lodi indicati tra quelli a rischio. L'indicazione che viene data loro è di rimanere a casa ed evitare il più possibile i contatti sociali. Da quanto si apprende la formula per il congedo che scatta da lunedì prossimo 24 febbraio potrebbe essere quella del lavoro agile (smart working), ma non è escluso anche il ricorso al permesso retribuito. Particolare attenzione anche nella protezione delle sedi aziendali, dove saranno rinforzate le procedure di controllo agli accessi, sia per l'ingresso di visitatori sia di fornitori provenienti dai comuni a rischio.

Intanto restano ferme le attività del centro di ricerca della multinazionale Unilever a Casalpusterlengo (Lodi), dove lavora il 38enne ricoverato a Codogno contagiato dal coronavirus. Il fermo delle attività è stato disposto ieri per consentire di effettuare i test necessari e in attesa delle indicazioni delle autorità sanitarie.
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Il Messaggero