Le misure della legge di stabilità insieme alla bassa inflazione e al prezzo del petrolio sosterranno un'accelerazione dei consumi con un aumento dell'1,3% nel 2016...
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Ovvero, con un miglioramento di 10,2 miliardi in termini reali sul 2014, dopo i 3,8 recuperati lo scorso anno, la ripresa dei consumi si rafforza nel 2015 con un volume che a fine anno sarà di 937,47 miliardi, grazie a bassa inflazione, ripresa del mercato del lavoro, incentivi fiscali ed effetto Expo.
«Il rafforzamento nella ripresa dei redditi delle famiglie italiane nel 2016 sosterrà un'accelerazione dei consumi, beneficiando delle misure di politica di bilancio della Legge di stabilità (abolizione delle imposte sulla proprietà della prima casa e disattivazione dell'aumento delle aliquote Iva), oltre che della bassa inflazione derivante da un prezzo del petrolio che si manterrà ancora su bassi livelli», spiega Alessandra Lanza, capo economista di Prometeia. Nel biennio 2016-17, il recupero dei consumi proseguirà a un ritmo via via più sostenuto, con il consolidarsi del miglioramento del reddito disponibile. Il passo della crescita previsto per i prossimi anni sarà tuttavia moderato, alla luce del forte deterioramento del passato, e pertanto non sufficiente a consentire il pieno recupero dei livelli pre crisi (nel 2017 i volumi saranno inferiori del 4% rispetto al 2007), in particolare nei mercati dei beni maggiormente penalizzati dalla crisi dei redditi. Dopo un quadriennio di crescita, alla fine del 2017 il recupero di quanto eroso durante la crisi sarà parziale, per complessivi 39,5 miliardi di euro, in termini reali, ossia metà di quanto perso (quasi -78,5 miliardi) tra il 2007 e il 2013). Il recupero dei livelli di consumo del 2007 con la soglia dei 1.000 miliardi, sempre in termini reali, invece - conclude il Club Consumo - ipotizzando la crescita media del biennio 2016-'17 (+1,3%), sarà raggiunta solamente nel 2020.
La ripresa, spiega Prometeia, che aveva interessato prima i beni durevoli, si è diffusa nel corso del 2015 agli altri segmenti di consumo, in particolare ai prodotti moda e ad alcuni servizi come viaggi e vacanze, trasporti, intrattenimento e ristorazione.
Il Messaggero