(Teleborsa) - La pandemia ha aumentato i ritmi di lavoro alla Corte costituzionale, con sentenze che arrivano in 9 mesi dall'avvio del giudizio. Dai dati complessivi del 2021...
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Cresce invece il numero delle dichiarazioni di incostituzionalità (50 rispetto a 48) e in generale delle sentenze (206) rispetto alle ordinanze (57). Passa da 8 a 9 mesi la durata meda del giudizio in via incidentale, calcolata da quando l'ordinanza viene pubblicata nella Gazzetta ufficiale fino al deposito della decisione, mentre nel giudizio in via principale la durata media diminuisce da 407 a 390 giorni. Il contenzioso Stato-Regioni si riduce da 105 a 65 ricorsi (in gran parte del Governo) e il numero delle decisioni sulla normativa anti- Covid, a parità di atti pervenuti negli ultimi due anni (36) aumenta da 8 a 22.
E' un quadro che nell'insieme non si discosta in maniera significativa da quello del 2020, ma che vede anzi confermate due linee di tendenza: il costante aumento delle sentenze rispetto alle ordinanze, con le prime che sfiorano l'80% del totale delle pronunce, il valore più alto degli ultimi 14 anni, in continuità con la tendenza della Corte a decidere nel merito le domande di giustizia costituzionale; si conferma il trend in diminuzione della durata media del giudizio in via incidentale dell'ultimo triennio. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero