(Teleborsa) - Confindustria vede un PIL 2021 al 6,3-6,4%. Una stima molto ottimistica, che supera sia il 6% indicato dalla nadef (prudenziale) sia il 6,2% anticipato dal Ministro...
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Secondo l'ultima "Congiuntura flash" del Centro Studi Confindustria (CSC) "si tornerebbe al livello pre-Covid nel primo trimestre 2022, risultato non scontato visti i mancati recuperi nelle crisi precedenti".
Detto questo, l'incertezza regna ancora sovrana sia per la risalita dei contagi in Italia e in Europa, sia per la carenza di materie prime e semilavorati, che sta rallentando la ripresa.
A trainare il rimbalzo sono i consumi privati, stimati in ulteriore risalita nel terzo e quarto trimestre, grazie ad una fiducia dei consumatori che sta "rimanendo alta", mentre gli ordini dei produttori di beni di consumo "hanno recuperato ancora". Lato imprese, c'è un contesto ancora "in crescita", come conferma l'aumento degli investimenti e dell'occupazione. Frena, invece, l'export italiano di beni.
Gli "alti prezzi dell'energia fanno da freno" ad imprese e famiglie: elettricità e gas per l'abitazione arrivano al 4,5%, i carburanti per i trasporti al 3,8%. L'energia - sottolinea CSC - conta per l'8,3% del paniere dei consumi. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero